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'Come echi sull'acqua. Note a margine di un lettore appassionato' di Giorgio Podestà (Graphe.it)

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Graphe.it presenta 'Come echi sull'acqua. Note a margine di un lettore appassionato' di Giorgio Podestà, un saggio sulla funzione della letteratura con la prefazione di Giulia Ciarapica.

Cosa mai ci conduce verso un determinato autore o un certo libro se non un segreto riconoscersi che, nell’umbratile attesa del cuore, diventa subito fragore, luce? Un viaggio sentimentale al cuore della letteratura.

il libro

A che cosa serve la letteratura? Essa dice il vero, parla alle nostre vite reali? L’ampia e articolata analisi dell’autore sul tema giunge a una conclusione non così scontata: sotto la maschera della finzione letteraria troviamo l'individuo – particolare e universale – che ci connette con un significato veramente umano. Quest’ultimo ha sovente un gusto amaro: mai c’è stato mezzo più sincero della letteratura per puntare una luce sopra il male di vivere della nostra specie. Le esistenze di carta, o fra la carta vissute e tramandate ai posteri, emettono un’eco, un suono così vicino a quello che produce il nostro cuore da permetterci di ritrovare in esse noi stessi, e le risposte a molte nostre domande.

dalla prefazione di Giulia Ciarapica

«Echi? Specchi? O forse solo ponti aerei, pronti a ricongiungerci miracolosamente ad altri noi stessi?», ecco quel che ipotizza, o che per meglio dire si e ci chiede Giorgio Podestà nella riflessione finale di questo libro agile e sinuoso, un saggio che per quanto piccolo contiene note tutt’altro che marginali, portando il lettore – forse senza volerlo, ma più probabilmente sì – ad accendere una luce sul grande merito dell’opera stessa: la funzione della Letteratura. La forma è breve, i ritratti vantano una manciata o poco più di pennellate, gli scrittori, gli intellettuali, le personalità che prendono forma all’interno del testo sono gigantesche eppure tratteggiate nella loro essenzialità – tecnica, questa, che serve a instaurare lampi di identità, connessioni subitanee tra spettacolo e spettatore, per così dire. Insomma, un collegamento quasi inconscio ma immediato, e per questo più autentico, fra lettore e autore, fra arte e pubblico. [...] E il bello è che Podestà ci rende partecipi di un universo ampio ma selezionato, fregandosene dei canoni: accompagna il lettore in un viaggio fatto anche di scrittricie scrittori dimenticati dal grande pubblico, o addirittura quasi sconosciuti (Gianna Manzini, Fernanda Romagnoli, Robert de Montesquiou). Tutti “malati di più”, tutti alle prese con un qualche insondabile mistero, tutti alla ricerca di un modo – quello letterario – per sfuggire al male senza perderlo di vista, poiché è lì – lo sappiamo – che si annida una parte fondamentale del perché siamo vivi. A compiere questo percorso negli inferi del sentimento è una persona, un essere tanto umano quanto lo siamo tutti noi, qualcuno che ha deciso che la Letteratura poteva fare luce sulla tragicità del tutto. Qualcuno grazie alla cui storia – e Podestà lo sa bene – noi spettatori possiamo ricongiungerci con gli altri e dunque con noi stessi.

l'autore

GIORGIO PODESTÀ, nato in Emilia, si occupa di moda, traduzioni e interpretariato. Dopo la laurea in Lettere Moderne e un diploma presso un istituto di moda e design, ha intrapreso la carriera di fashion blogger, interprete simultaneo e traduttore. Appassionato di letteratura italiana, inglese e americana del secolo scorso, ha sempre scritto poesie, annotandole su quadernini che conserva gelosamente. Con Graphe.it ha pubblicato la raccolta di poesie E fu il giorno in cui abbaiarono rose al tuo sguardo (prefazione di Luisa Sparavier, 2019) e il saggio Breve storia dei capelli rossi (2020).

la copertina

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