"Se si sogna da soli, è un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia." Con questa frase simbolo introduciamo Associazione Sarai Onlus nella sezione Solo Insieme. Sarai è un’associazione di volontariato onlus di sostegno e solidarietà sociale a favore di coloro che versano in situazioni di difficoltà. Si occupa principalmente di problematiche legate all’immigrazione e all’adolescenza viste in relazione con la complessità della realtà socioculturale attuale. Nasce a Roma nel febbraio del 2016 grazie alla volontà dei suoi soci fondatori di mettere a disposizione della collettività, in chiave solidale, le proprie attitudini e professionalità. Sarai suggerisce la gioia di guardare al futuro con fiducia. Desidera collaborare con coloro che – nel rispetto della dignità umana – intendono allearsi per contrastare discriminazione ed emarginazione. Si mette in ascolto dei più bisognosi incoraggiandoli a comunicare le proprie necessità e ad esprimere liberamente le proprie potenzialità. Con loro immagina nuove prospettive, concepisce e realizza orizzonti futuri che diventano 'progetto'. L’Associazione si propone di dare vita ad una cultura in cui ogni individuo possa sentirsi responsabile per la costruzione di una società più partecipe. Tra i progetti dell'Associazione 'She Turban', un nuovo e interessante esperimento che si propone di affrontare il tema dell’integrazione e dello sviluppo, realizzato dall’Associazione Sarai Onlus di Roma in collaborazione con la Cooperativa Sociale Karibu, di cui è testimonial Emma Bonino. Le ospiti africane dello SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Latina hanno liberamente partecipato al laboratorio sartoriale coordinato da Stefania Di Ruocco e supervisionato dai sarti avanzati Musa e Lucky, provenienti da Gambia e Nigeria, per realizzare un indumento simbolo della donna africana: il turbante che, con le sue forme e i suoi colori, suggerisce contenuti culturali legati alla sfera religiosa e sociale. Il progetto 'She Turban' vuole però aggiungere al turbante dell’altro, dedicandolo alle donne che in questo momento stanno attraversando la delicata fase della chemioterapia. Uno scambio tra donne che attraversano un momento di fragilità fisica e psicologica e reagiscono grazie alla bellezza, alla fierezza di creare, scegliere, indossare un turbante.
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