Vi segnaliamo la rassegna Cine Comedy in Japan, fino al 30 novembre ad ingresso gratuito presso l'Istituto Giapponese di Cultura a Roma. Ecco la descrizione dal sito ufficiale: "Nella storia della cinematografia giapponese la commedia vanta un ruolo di tutto rispetto e non sono poche le serie di successo che sfiorano cifre da record: prima tra tutte la celeberrima commedia di sentimenti Otoko-wa tsuraiyo (E’ duro essere un uomo), di Yoji Yamada – 48 episodi realizzati fra il 1969 e il 1995 con protagonista un venditore ambulante in perenne viaggio lungo tutto il Giappone – o anche Tsuribakanisshi (Free and Easy, lett. Diario di bordo di un pescatore dilettante), una sequela di 20 episodi (tratta da un famoso manga di Juzo Yamazaki) incentrata su un impiegato, il suo boss e la comune passione per la pesca, uscita con cadenza annuale tra il 1988 e il 2009, e, come la precedente, accolta sempre con entusiasmo da un pubblico ormai fidelizzato e curioso di seguire le nuove avventure dei loro beniamini. La rassegna d’autunno attinge al fortunato filone delle kigeki (commedie), proponendo quattro recenti film di successo, all’insegna del buonumore, tra cui il vivace La La La at Rock Bottom di Nobuhiro Yamashita – non nuovo al genere della commedia musicale già sperimentata con Linda Linda Linda (2005) – e Mohican Comes Home di Shuichi Okita, già presentato all’Isola Tiberina lo scorso anno in occasione del festival L’Isola del cinema (edizione 2016) dopo il fortunato passaggio al Far East Film Festival di Udine (XVIII edizione) dove ha conquistato il terzo premio dell’Audience Award 2016. Come suggerisce il titolo, che fa riferimento al film di Kinoshita Carmen torna a casa (1951), è la storia di uno dei molti ritorni nei luoghi d’origine di giovani giapponesi che tentano la strada del successo nella capitale. Altro titolo in programma – da non perdere – è The Projects (Danchi, 2016) scritto e diretto da Junji Sakamoto, esilarante rappresentazione della vita condominiale di un caseggiato popolare (danchi) dove niente sfugge all’occhio dei residenti, pettegoli e curiosi – come ovunque nel mondo – nei confronti di ogni nuovo arrivato. L’atteggiamento impenetrabile dell’anziana coppia protagonista che si trasferisce nel danchi, offre spunto per la fervida immaginazione di tutti i condomini che, di certo, non brillano per discrezione. A vestire i panni del protagonista maschile, Seiji, lo straordinario attore Ittoku Kishibe, interprete di oltre 140 film di successo e molto popolare in Giappone. Il tema dello scambio di identità – un classico all’interno della commedia – è alla base del film Key of Life (Kagidorobo no messoddo, 2012), un mix di suspense, azione e sentimento dall’effetto esilarante, scritto e diretto da Kenji Uchida (A Stranger of Mine, 2005 e After School, 2008). Accanto ai quattro titoli recenti (nuove acquisizioni delle Japan Foundation Film Library) saranno riproposte tre pellicole in 16mm della Cineteca dell’Istituto Giapponese, che spaziano da storie di spettri (Il fantasma del pub, 1994) – tema caro alla tradizione giapponese – al black humour di Segreto di famiglia (1992), fino a commedie amare (Bande di teppisti a Kishiwada, 1996), trampolino di lancio di due degli attori più popolari nell’ambito della commedia giapponese, Hiroyuki Yabe e Takashi Okamura. Tutti i film, sette in totale, sono presentati in versione originale giapponese, con sottotitoli in italiano. I titoli più recenti hanno il doppio sottotitolo in italiano e inglese.