Un evento da non perdere nella splendida e suggestiva cornice del Salone Vanvitelliano della Biblioteca Angelica: mercoledì 13 dicembre alle ore 17.30 sarà presentata al pubblico l'installazione 'site specific' di Carlo Cecchi 'Cosmo, caos, dissonanze', con l'intervento musicale di Gabriel Maldonado e le letture da Galileo Galilei di Davide Soldani. 'Cosmo, caos, dissonanze' è a cura della storica d'arte Francesca Pietracci e sarà aperto al pubblico fino al 5 gennaio 2018. L'installazione di Carlo Cecchi, Il passo del cielo, invita alla riflessione e alla conoscenza della storia della Biblioteca, in particolare degli antichi bestiari, di cui l’Angelica conserva edizioni di grande valore e interesse. Condividiamo con voi le parole del Direttore Fiammetta Terlizzi: "Ancora una volta la Biblioteca Angelica si apre all'arte contemporanea, in un dialogo a due voci tra l'arte del presente e l'antico 'vaso librario', l’austero ma arioso Salone Vanvitelliano con i suoi preziosi volumi: un complesso organico da ammirare nella sua totalità, uno spazio nel quale il contenuto si fonde armonicamente con il contenitore. Il nuovo lavoro di Carlo Cecchi, Il passo del cielo, ci invita alla riflessione e alla conoscenza della storia della Biblioteca, in particolare degli antichi bestiari, di cui l'Angelica conserva edizioni di grande valore e interesse. Un'installazione quindi, il cui significato e il cui valore ci sembreranno ancora più potenti ed emozionanti, dopo aver varcato soglia di questo prezioso scrigno del passato, che guarda però con sempre più interesse alla creatività dell'arte contemporanea". Di seguito qualche informazione su Carlo Cecchi, nelle parole della curatrice e storica d'arte Francesca Pietracci: "Il lavoro di Carlo Cecchi, artista che vive e lavora a Jesi e a Roma, fin dagli inizi degli anni settanta è stato caratterizzato da un netto timbro concettuale sebbene nel tempo le sue opere abbiano presentato in maniera crescente contenuti postmoderni, legati al rifiuto dell’univocità dei linguaggi e delle visioni unitarie. I suoi dipinti e i suoi disegni, infatti, solitamente hanno origine da una parola, un verso, un anagramma, da un gioco linguistico che si traduce in immagini apparentemente dissonanti e spaesate, fluttuanti nello spazio mentale molto più che nello spazio fisico. Il loro ordine di apparizione è democratico, rispettando un senso di classificazione orizzontale. Utensili, animali, veicoli e meteore rappresentano i suoi compagni di strada, ciascuno di loro come un personaggio di senso poliedrico indispensabile alla scena. Anche nelle opere realizzate da Carlo Cecchi per la Biblioteca Angelica di Roma la sostanza del discorso non cambia, seppure portata avanti attraverso piccole mutazioni, peculiari al luogo e a ciò che esso contiene. La sua grande installazione, intitolata 'Il passo del cielo' e realizzata in carboncino su carta da spolvero, rimette in gioco i ruoli e le dimensioni delle stelle e di una serie di animali evanescenti che fanno pensare agli antichi bestiari così come alle fiabe di influenza orientale. Questo lavoro sembra condensare lo scibile umano, la sua evouzione, la sua percezione, l'incanto di una mano di talento guidata dagli occhi stupiti di un bambino. Quasi come di fronte ad un nuovo anno zero del cosmo... tutto rimane ancora da scoprire. In questo modo l’artista rinnova nello spettatore l’entusiasmo verso gli scritto e la ricerca sul sistema solare e sulle comete di scenziati come Galilei, Keplero, Newton... spolverando concettualmente l’austerità e la distanza da questi antichi e preziosi volumi che, in questa speciale occasione, coabitano con le sue opere".