C'è tanta aggressività. Troppa. Nelle parole, nei pensieri, nei gesti. Si spande portandosi dietro la sua scia di negatività e trova sempre nuovi metodi di diffusione. Tanti la seguono. Neanche consapevolmente, è più forte di loro. Anch'io a volte mi lascio contagiare. Poi mi chiedo il perché. Il perché, almeno il mio, è quasi sempre un'insoddisfazione personale. Ma reagire con rabbia e cattiveria non è la risposta giusta. Se si sta male, ci si sente insoddisfatti e poco amati o si pensa che tutto cospira contro di noi, con l'aggressività non si risolve alcunché. Fermiamoci. Riflettiamo. Respiriamo. Contiamo fino a dieci (anche di più) prima di parlare, o peggio, agire nel modo sbagliato. Ho già detto che le persone contente e soddisfatte fanno meno danni quelle infelici. Partiamo da noi allora. Cosa ci rende felici? Sono cose realizzabili? Facciamole adesso, sì avete capito bene, proprio adesso. Non rimandiamo più. Ritroviamo il tempo e ritroviamoci. Una corsa al mare, una frase o un gesto gentile, uno sguardo al cielo, una telefonata per fare pace, un urlo liberatorio, una passeggiata senza meta, un gioco con i bambini, una coccola agli amici quattrozampe... oppure un tuffo alle terme, un caminetto acceso, una goliardata con gli amici. Siamo tutti diversi e ognuno ha le sue preferenze, andiamo a fare quello che ci piace (possibilmente senza danneggiare cose, animali o persone), amiamoci un po' di più e proviamo a perdonare (noi stessi e gli altri). Buona domenica paciosa a tutti.
SOLO TRE PAROLE
- Aggressività
- Tempo
- Piacere