Dacia Maraini è una tra le più conosciute scrittrici italiane, è autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie e saggi, tradotti in oltre venti paesi, ‘Tre donne. Una storia d’amore e disamore’ è il titolo del suo ultimo romanzo edito da Rizzoli. L'abbiamo incontrata all'evento 'Bibliotecaria per un giorno' presso la Biblioteca María Zambrano dell’Instituto Cervantes in occasione della Giornata Mondiale del Libro e dei Diritti d’Autore, lo scorso 23 aprile. E lei, che di libri ne possiede circa 10.000 e ha iniziato prestissimo a leggere i classici, ha parlato di due grandi classici della letteratura spagnola, il 'Lazarillo de Tormes' e 'La vida es sueño' di Pedro Calderón de la Barca, e delle opere spagnole che hanno influito sul suo percorso come scrittrice e come lettrice. Il Lazarillo l'ha molto colpita perchè nel libro il bambino impara la strategia della sopravvivenza, mentre La vida es sueno insegna che attraverso il dolore si può cambiare il proprio carattere, il passaggio dalla vita al sogno è una metafora fantastica. Dacia non parla lo spagnolo ma lo capisce benissimo e lo ama perché è musicale e poetico, nel corso della vita ha conosciuto di persona autori sudamericani come Jorge Luis Borges, Manuel Puig, Isabelle Allende, Octavio Paz, Mario Vargas Llosa, Pablo Neruda, Jorge Amado, Paulo Coelho. Di loro dice che hanno in comune una dimensione onirica legata alla nostalgia e alla memoria, e che sono stati testimoni del proprio tempo. Uno scrittore deve essere testimone del proprio tempo con competenza linguistica, non testimone della verità assoluta ma della vita quotidiana. Raccontando della sua terribile esperienza da bambina nel campo di concentramento in Giappone, due anni dal 1943 al 1945, ha emozionato tutti i presenti. Ha dichiarato che riesce a parlarne ma è ancora una ferita aperta, lo dimostra il fatto che tutti i libri che parlano di reclusione la toccano e che non ha scritto un libro intero sull'argomento, solo qualche capitolo in alcuni volumi già pubblicati. Dacia ha sottolineato l'importanza della cultura e, in riferimento alla situazione attuale dell'Europa, ha detto che gli scambi culturali ed economici portano alla pace, le barriere portano alla guerra. Ha risposto alle nostre tre domande con gentilezza e sorridendo sempre, anche i suoi occhi azzurri sorridevano.
Ecco le risposte di Dacia Maraini alle nostre tre domande:
- Come descriveresti te stessa utilizzando solo qualche aggettivo?
- Sono gli altri che ci descrivono, se proprio devo scegliere posso dire che sono attenta agli altri.
- Qual è l’evento che ti ha cambiato la vita?
- Il campo di concentramento.
- Puoi segnalarci uno o più link socialmente utili?
- In questi giorni sto collaborando con Medici Senza Frontiere http://www.medicisenzafrontiere.it/