Sentimenti contrastanti albergano il mio animo in questo momento.
Talmente contrastanti che quasi non li riconosco, non mi appartengono, non riesco nemmeno a capire quale dei miei organi li stia producendo.
Uno su tutti, la collera = violento turbamento dell'animo, insorto per reazione ad un torto subito.
Sono in collera con la vita che, in fondo in fondo, ma neanche troppo in fondo, è davvero un'impostura, un danno, anzi proprio un bidone!
Sono in collera con chi questa frode non la teme, non la rispetta.
Sono in collera con il Dio, che probabilmente ha in ira tutti noi, che ci ha raggirati, imbrogliati, donandoci un cuore, un animo, una sensibilità, dei nervi...
Perché, perché, perché?!?
Non sarebbe stato più funzionale essere tutti dotati di uno carattere approssimativo, frivolo, inconsistente? O tutti ricoperti da una guaina bituminosa di euforia, o in possesso di una muta, spessissima, di inconsapevolezza.
Insomma, un equipaggiamento consono, da indossare all'occorrenza.
E invece mi ritrovo inzuppata dalle mie lacrime, travolta da onde di tristezza, alte e spesse, quasi dense, oleose.
Allora provo a focalizzare l'attenzione su qualcosa che mi rapisca; mi vengono in soccorso le parole del nostro amato Bruce, mia adorata Luisa, ci hai lasciati soli a fuggire.