Avevi detto di amarmi.
Mi dicevi che ero l’unica per te, ero l’amore della tua vita. Mi dicevi che non riuscivi a vivere senza di me.
Allora non lo capivo. Non capivo fino in fondo cosa volessi dire. Vedevo solo l’aspetto romantico. Non ci potevo credere che un uomo mi amasse come mi amavi tu. Eri sempre lì per me, c’eri sempre.
C’eri troppo.
Ma anche questo lo capisco solo ora.
Non vedevamo nessun altro, non volevamo veder nessun altro. Mi dicevi di essere tutto il mio mondo, che io ero tutto il tuo mondo. Degli altri non ne avevamo bisogno. Ci bastavamo. Tu e io. Io e te. Sempre.
Anche questo adesso lo vedo con occhi diversi. Non vedevo, non volevo vedere che mi stavi allontanando dai miei affetti, da chi mi voleva bene. Veramente, sinceramente.
Mi sembrava la più romantica e passionale delle storie. Noi eravamo il nostro mondo. Un mondo meraviglioso fatto di baci, tenerezze, passione e … bugie.
Tante bugie. Ma anche quelle, seppur evidenti non esistevano per me. Chi me le faceva notare era solo invidioso del nostro amore, amore unico totale ... totalizzante.
Quando mi stringevi a te mi facevi mancare il respiro, tanto forte era il tuo amore. Mi stringevi e mi dicevi che ero tua. Non desideravo altro.
Non desideravo altro perché non capivo.
Quando quella volta hai stretto più forte, le tue mani intorno al mio collo, all’inizio ti guardavo come sempre, con occhi innamorati… mi toglievi il respiro, tanto forte sentivo il tuo amore.
Hai stretto sempre di più e il respiro mi si faceva sempre più affannoso. Quanto ti amavo. Quanta passione. I miei occhi continuavano a guardarti innamorati, dolci, rapiti.
Poi la tua presa si è fatta ancora più forte. I tuoi pollici stringevano la mia gola.
Mi guardavi, continuavi a guardarmi con occhi fissi.
Colmi di amore credevo allora.
Carichi di odio capisco adesso.
Il mio respiro si era fatto troppo difficile. I miei occhi non chiedevano più la passione travolgente a cui mi avevi abituata.
Non chiedevano più amore.
Chiedevano pietà.
Pietà, che non mi hai concesso.