Parole. Le parole salvano. Le parole uccidono. Le parole possono essere inutili oppure determinanti. Le parole vanno espresse con criterio. E misura. Ci vuole rispetto sia verso la persona cui sono rivolte che verso l'argomento trattato. Ogni volta che ci esprimiamo a voce dovremmo stare attenti al tono, una cosa detta con il tono sbagliato assume di colpo un altro significato per chi ascolta, e di solito non è per niente positivo. Quante volte mi è stato ripetuto "non è quello che dici, ma come lo dici"... e io, se sono di cattivo umore, continuo a fare lo stesso errore. So essere parecchio respingente quando voglio, veramente anche quando non voglio. A mia discolpa, se mi accorgo di aver offeso qualcuno, anche involontariamente, chiedo scusa, cercando le parole adatte. Poi ci sono le parole scritte, e lì ci vuole rispetto anche verso la consecutio temporum. E poi occorre sapere la grammatica. E saper usare la punteggiatura. Quante volte ci è capitato di leggere testi con errori, o di scriverne noi, a vederli nero su bianco poi sembrano ancora più evidenti, e li osserviamo con raccapriccio. Di questi tempi, in un mondo social dove tutti scrivono di tutto, è facile imbattersi negli sbagli più assurdi e magari riderci su. Le parole e il modo di usarle, che siano comunicate oralmente o meno, cambiano anche la percezione dell'argomento trattato. Si può avere una storia bellissima ma se non la si sa scrivere o raccontare diventa noiosa. Viceversa una banalità se viene scritta o raccontata nella maniera giusta non è più insignificante e diventa straordinaria. Che le scriviate o meno, bene o male, in ogni caso usatele e comunicate con chi vi è accanto. Esprimete i vostri pensieri perché certi silenzi, a volte, si trasformano in muri impossibili da abbattere. Buona domenica a tutti!
SOLO TRE PAROLE
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