Colette - A quattro anni di distanza dal toccante "Still Alice", Wash Westmoreland torna nelle sale italiane con un altro film incentrato su una figura femminile: Sidonie-Gabrielle Colette, in arte Colette. Film distribuito da Vision Distribution narra la storia di una fra le maggiori figure della prima metà del XX secolo, nata a gennaio del 1873, a Saint-Sauveur-en-Puisaye, in Borgogna, Colette è un mito nazionale, insignita delle più importanti onorificenze accademiche, nonché Grand'Ufficiale della Legion d'Onore, fu la prima donna nella storia della Repubblica Francese a ricevere funerali di stato. Oltre che scrittrice prolifica fu attrice di music-hall, spesso nuda durante le sue esibizioni, autrice e critica teatrale, giornalista e caporedattrice, sceneggiatrice e critica cinematografica, estetista e commerciante di cosmetici. Ebbe tre mariti e un amante, più volte fu al centro di scandali per le sue disinibite relazioni sentimentali con alcune personalità mondane, di ambo i sessi, della società francese. Negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900, la giovane Sidonie-Gabrielle Colette (Keira Knightley) si trasferisce a Parigi dopo le nozze con l’impresario letterario Henry Gauthier-Villars, detto Willy (Dominic West). La giovane, seppur cresciuta in campagna, ha un’ottima preparazione culturale e resta subito affascinata dalla vivacità intellettuale dei salotti parigini. Poi il marito la esorta a scrivere racconti che, prendendo spunto dai suoi ricordi adolescenziali, indugino sugli aspetti sentimentali e pruriginosi delle confessioni di una giovane adolescente. Willy li pubblica a suo nome, intuendo le potenzialità commerciali di tali tematiche, ed ottiene, infatti, un enorme successo. Di lì in poi, l’ascesa sembra inarrestabile e con soli quattro libri Claudine, il personaggio inventato da Colette, diventa un vero e proprio brand che permea per anni la cultura, la moda ed il commercio della belle époque parigina. Ma i conflitti fra Colette e Willy, dovuti alla dissolutezza di lui ed alle legittime rivendicazioni autoriali di lei, portano la coppia alla rottura. Da questo momento Colette abbandona per un po’ la scrittura dedicandosi al teatro e stabilisce una nuova e duratura relazione sentimentale con la marchesa Mathilde de Morny, detta Missy. Solo molti anni dopo Colette riuscirà a vedere riconosciuti i suoi diritti sui romanzi della serie Claudine. La sua vita e la sua opera letteraria furono la testimonianza di una donna libera, anticonformista ed emancipata, che sfidò le convenzioni e le restrizioni morali dell'epoca, e contribuì a rompere alcuni tabù femminili; mostrando come l’arte prenda spunto dalla vita ma, nello stesso tempo, vivendo una vita coraggiosa, degna di un’opera d’arte. Le rivendicazioni femminili sulla iniqua ripartizione del potere in ambito artistico ed intellettuale, le richieste di equiparare pienamente i diritti delle coppie, indipendentemente dal genere, sono argomenti che stanno molto a cuore al regista; è lo stesso Westmoreland a spiegarlo in un'intervista rilasciata in occasione dell'uscita del film: “penso che storie come la sua possano cambiare il mondo. Sento che Colette sia molto in sintonia con il movimento "#MeToo", perché parla di una donna che è stata capace di superare l’oppressione e di rivendicare la propria voce: il parallelo è ovvio”.
SOLO TRE AGGETTIVI
- Biografico
- Ribelle
- Iconografico