Ermanno Dodaro, classe 1963, nato a Roma “per sbaglio”, l’identità del cuore divisa tra Puglia e Calabria. Il Liceo Classico cominciato a Taranto, proseguito a Varese, terminato a Reggio. Un corso di Laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Messina, si scontra ben presto con la passione della musica trasmessagli dal padre Donato, chitarrista. Il trasferimento nella capitale (è il 1987), chiude un cerchio. Due anni di contrabbasso jazz alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio, poi la preparazione per gli esami da privatista, sostenuti nei conservatori di mezza Italia, fino al 1995, anno del diploma in Contrabbasso Classico presso il Conservatorio Licinio Refice di Frosinone. Nel frattempo studia composizione con il maestro Roberto Jantorni, e scrive colonne sonore per il teatro ("Falstaff e le Allegre Comari di Windsor" regia di Gianni Caliendo, con Giulio Brogi e Paola Tedesco, "Donna Flor e i suoi due Mariti", regia di Emanuela Giordano, con Paolo Calabresi e Caterina Murino, solo per citarne due). Come compositore, contrabbassista e autore di canzoni, collabora con Lina Wertmuller, Maddalena Crippa, Peter Stein, Rossana Casale, Tosca, Daniele Sepe. Ama raccontare favole e scrivere storie che poco a poco ,cominciano timidamente a uscire dal cassetto. A marzo 2020 è uscito il suo primo romanzo, "Spostando l’Acqua in un Tuffo", scritto insieme a Tullia Ranieri e pubblicato da Fefè Editore nella raccolta Ologrammi. Il libro cerca di trovare il filo di un racconto perduto nelle pieghe del tempo e di una storia di famiglia appena sussurrata. Un uomo maturo visita per la prima volta l’isola di Lastovo, nell’attuale Croazia. Lo scopo del viaggio è quello di vedere il luogo di nascita della madre, curiosare da turista, ma anche riannodare radici perdute, specchiarsi in un lago interiore e trovare la risposta a domande mai completamente elaborate. Quell’uomo rivivrà un lungo flash-back nel quale le vite di quanti arrivarono o nacquero a Lastovo, gli passeranno davanti agli occhi come treni veloci. Sono pagine che non hanno un finale o forse ne possiedono molti, tanti quanti saranno i lettori che le apriranno per farle proprie. L'immagine di copertina è di Adriano De Carli.
SOLO TRE DOMANDE
- Mi descrivo con solo tre aggettivi
- Sognatore
- Pertinace
- Apassionato
- Il solo evento che mi ha cambiato la vita
- La lettura dell'Odissea di Omero, avevo sette anni.
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