Solo Parole

La poesia della domenica 63 di Claudio Monachesi

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Sì, la mia ingenuità di fondo mi aveva fatto credere che saremmo, anche se di poco, cambiati; ma è stato un cambiamento come quello espresso da Tancredi nipote di don Fabrizio principe di Salina nel Gattopardo di Tommasi di Lampedusa:

Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi”.

Questa poesia è stata ispirata dalla delusione che ho provato nel vedere il mondo, - quella parte del mondo in cui vivo opero interagisco -, come l'avevo lasciato prima dell'epidemia. Noi stessi, sempre gli stessi di come ci eravamo lasciati prima dell'epidemia. Ecco la poesia:

Ode al pipistrello

Materassi addossati ai secchioni

scaldabagni abbandonati

in involucri di cartone nuovissimi

porte appartenute ad appartamenti

sicuramente da ristrutturare

colpi di clacson che acclamano

il correre sull'unico segmento

di spostamento assegnatoci perfino

al millimetro e non oltre.

La fretta miete i minuti preziosi

accalcati nel linoleum dell'impazienza.

Dov'è finita l'onniscenza

delle ore dedicate a noi?

Credevamo che un pizzico di presenza

rendesse poi più saporita la nostra

attitudine allo sfrenato fare...

Hai visto? Solo il pelo è stato perso

nelle nostre amate stanze

tanto piene delle nostre buone intenzioni...

Eppure il virus non è finito

nelle nostre usate sinapsi.

E gli indaffarati hanno ripreso ancor più

a elaborare la loro rete egoica d'interessi.

Ed anch'io proprio oggi ho ripreso

lentamente a volare sul biplano nel cielo

combusto della Città

tra tinte di sereno indicibili

nell'impalpabile spazio.

E mentre planavo con ali lievi

ho intravisto tra i colori del crepuscolo

svolazzare infarfallito

un pipistrello appena sveglio

che dedicava alla notte

la caccia grossa agli insetti.

Composizione originale  di Claudio Monachesi

La foto originale, fatta al Biplano regalato al Poeta da Felipe, è di Sara Monachesi.

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