Sono nato il 28 novembre 1998 a Latisana (Udine). Ho sempre però vissuto a Verona, città dove sono cresciuto. Terminato a diciott’anni il liceo scientifico con il massimo dei voti, ho iniziato a studiare recitazione al Teatro Stabile di Verona e conduzione televisiva all’Accademia Radiotelevisiva di Roma, grazie alla quale ho avuto la possibilità assistere dal vivo alla realizzazione di programmi RAI presso gli studi televisivi di Saxa Rubra, studiando sul campo la materia. Nel settembre 2018 mi sono trasferito a New York, dove dal 1 ottobre ho frequentato la scuola di recitazione Susan Batson Studio, seguendo per un anno il full-year acting program per studenti internazionali, mentre il secondo anno seguendo solo alcune classi selezionate personalmente per me dai miei insegnanti. Ho un visto M-1 che ho esteso per un anno con Susan Batson Studio. Non ho esperienze lavorative in Italia, negli Stati Uniti invece ho prodotto lo short movie “36 Hours in New York” in gara a sei film festival, sto realizzando il one-man show dal titolo “Stellan”, incentrato sulla vita dell’attore svedese Stellan Stellan Skarsgård, ho recitato in lead e supporting roles in numerosi feature films, short films e TV series, ho partecipato a tre video musicali del rapper BKnott, di cui il primo in collaborazione con Live Like Davis, e ho partecipato come modello alla New York Fashion Week due volte: nel settembre 2019 presso il Roosevelt Hotel sfilando per Global Feature Design (GDF) e nel febbraio 2020 all’Infinite Exposure Show per il marchio Tokyo Twiggy.
SOLO TRE DOMANDE
- Mi descrivo con solo tre aggettivi
- Intraprendente perché sono convinto che fare più cose possibili sia la chiave per costruirsi le opportunità. Ognuno possiede delle qualità che può mettere in campo. L’importante è usare queste qualità per creare e cercare il più possibile. Soprattutto in America le opportunità nel campo del cinema sono tantissime, c’è un grande sviluppo, soprattutto nella zona di New York, di indie films. Questo permette di fare esperienza sul set. Io ne ho fatta tanta finora e continuare a cercare queste cose è una buona strada per praticare ciò che hai imparato. In questo modo puoi prendere parte come attore in produzioni ed il tuo lavoro venire apprezzato. Essere intraprendenti significa per me sfruttare tutto ciò che si ha a disposizione, trovare il giusto equilibrio tra lanciarsi in sfide che non si conoscono e allo stesso tempo sapere quando non farlo. La sfida per un attore è quella di confrontarsi con personaggi molto diversi dalla propria indole, è questo uno degli aspetti più avvincenti. Non mi sono mai tirato indietro di fronte a questo, perché credo nell’esplorazione di tutto ciò che è possibile. Non ho paura di provare. Anche un’esperienza sul set in più, che può apparentemente sembrare inutile, invece può dare tanto. Il binomio scuola-set è fondamentale e ti permette di avere una visione più ampia di come il cinema funziona. Non mi fermo di fronte a niente e questo è un ottimo modo per affrontare le difficoltà che possono presentarsi. Fare il più possibile, mettendo tutto l'impegno e la professionalità possibile. Essere puntuali, conoscere gente, mettere in atto le proprie capacità, fare il proprio lavoro sempre al meglio, questo è per me essere intraprendenti ed è ciò che mi impegno a fare in ogni occasione. Credo che quando si accetta un ruolo, sia importante non arrendersi di fronte alla prima immagine che ci appare, rimanendo confinati nel pregiudizio, sia sul personaggio che sulla produzione. Devi fare tuo il personaggio e la produzione può sembrare promettente e rivelarsi di basso livello, oppure apparire piccola e poi rivelarsi un successo. Credo molto nell’intraprendenza, provando molte strade diverse, anche se deviano dal percorso principale, e scegliere sempre ciò che piace e si trova interessante, ciò che ti attrae.
- Semplice perché non creo particolari artifici quando mi devo presentare. Penso che ognuno sia diverso e di questo debba essere fiero. Per quanto provi a cercare qualcuno che ti assomiglia non lo troverai mai. Credere in te stesso, in ciò che sei è grandioso ed è già abbastanza per affrontare ogni difficoltà. Essere semplici, non significa non fare nulla, ma semplicemente essere se stessi, una grande arma che ognuno ha e in cui deve credere.
- Informale perché non mi prendo mai troppo sul serio. Sorridere di fronte a ciò che siamo può essere molto utile. Le proprie capacità, anche quelle più assurde, sono da proteggere.
- Il solo evento che mi ha cambiato la vita
- Ci sono tanti eventi che per me sono stati importanti, ma certamente il mio trasferimento a New York è stato il più importante. È il luogo dove mi sarebbe sempre piaciuto vivere, ma è stato anche meglio di ciò che mi aspettavo. Essere un attore qui è qualcosa di particolare a cui hai accesso, anche se per uno straniero è difficile. L'approccio al lavoro è peculiare, c’è tanta passione per ciò che si fa. Ognuno può dare sfogo alla sua identità perché è considerata importante. New York è magnifica, mi da tanto, ogni giorno e sono fiero di questo luogo.
- Solo un link socialmente utile
- Il link del Sag-Aftra. È un'associazione di attori in America dove pubblicano interviste e conversazioni con importanti attori, può essere d'aiuto a chi vuole capire come funziona il cinema in America. https://sagaftra.foundation/
Solo il mio sito
https://www.albertofabbretti.com/
Solo il mio canale Youtube
https://www.youtube.com/channel/UC2KORQRJ8hGb8W26_gVM-DQ
Vi segnalo inoltre il sito web ufficiale dello short movie che ho prodotto, diretto e interpretato. Purtroppo non è ancora visibile, perché in gara a sei festival internazionali, però qui trovate tutte le informazioni e il trailer. È un thriller molto avvincente e con una storia e dei personaggi in cui, seppur apparentemente diversi, molte persone potrebbero riconoscersi.
https://36hoursinnewyork.