Ultimamente alzo gli occhi e guardo il cielo. In silenzio. Vivo in quartiere che si chiama Prati. Ma di prati veri non ce ne sono molti. Gli alberi sì. Allora se posso cammino in mezzo agli alberi spogli e sposto lo sguardo in alto. Nessuno cammina fra gli alberi. A me piace camminare da sola. Nell'ultimo libro che ho letto si parlava della differenza tra solo e solitario. Allora ho cercato su Google. La prima definizione apparsa è questa: "Solo identifica una situazione oggettiva. Intorno non c'è nessuno quindi sei solo. Oppure non c'è nessuno che ti aiuta ad affrontare un problema e quindi sei solo. Solitario invece identifica più un atteggiamento, un modo di essere." Ci rifletto sopra anche se non vado pazza per l'introspezione. Non saprei catalogarmi in nessuna delle due a prescindere. A volte sono sola, a volte solitaria. Ho scritto "sono" e non "mi sento". Mi sento sola (a parer mio) ha qualcosa di triste. In certi momenti sono sola, o solitaria, ma sono contenta. Guardo il cielo in solitaria e sì, di fatto sono sola, ma non mi ci sento. Mi sento parte di qualcosa di grande. E sto bene.