Arriva #InTransito - Esperienze creative dedicate a Roma, un progetto interattivo e partecipativo, che prevede l’uso di diversi linguaggi creativi (digitali e in presenza) sull’esperienza del viaggio, nelle sue molteplici dimensioni e possibilità. Proposto dall’associazione culturale Music Theatre International - M.Th.I., in collaborazione con la start up Movie Logic e l’Agenzia di Comunicazione Creare e Comunicare, si svolgerà dal 18 al 23 maggio 2021 a Roma e, grazie al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, verrà ospitato all’interno della Stazione Tiburtina, al secondo piano - area della galleria commerciale.
IL PROGETTO
#InTransito - L’idea progettuale ha come focus il viaggio, inteso come ricerca della diversità e realizzato per conoscere se stessi e gli altri. “Viaggiare è una pratica che serve a vedere; è una esperienza senso-percettiva: attraverso il vedere ci si appropria dello spazio circostante e, con l’attivazione di processi di astrazione e di rappresentazione, l’esperienza dei luoghi e delle culture diventa capitale simbolico individuale e collettivo”, dice Paola Sarcina, Presidente dell’Associazione M.Th.I. La stazione diventa luogo di creazione e sperimentazione, spazio d’incontro, transito, sosta, creazione, condivisione, revisione, testimone di un’umanità complessa e sempre più interconnessa. In questo tempo di emergenza sanitaria da Covid 19, viaggiare è da una parte ricordo e dall’altra progetto futuro.
LA MOSTRA
Nel contesto di #InTransito, oltre ad installazioni multimediali, performance live e laboratori per bambini, saranno esposte due mostre fotografiche, “Passaggi” di Riccardo Cattani, e “Quotidiane visioni” di Teresa Mancini. Nell'immaginare delle raccolte di fotografie che potessero rappresentare l'esperienza del viaggio, nelle sue diverse forme nella città di Roma, Teresa Mancini e Riccardo Cattani hanno messo mano a due loro ricerche già da tempo avviate, ciascuna con delle specificità, ma entrambe centrate nel fissare e ritagliare momenti della vita quotidiana della città e delle persone che la vivono o l'attraversano.
LE FOTO DI TERESA MANCINI E RICCARDO CATTANI
Teresa Mancini, con il suo sguardo colorato, smonta e ricostruisce frammenti dell'aspetto urbano segnato a volte dalla presenza umana riflessa o capace di incorniciare momenti di vita quasi a voler dare una immagine di ciò che è oltre la realtà. Sono segni o oggetti o persone che tendono a prendere nuova vita o una vita diversa lasciando a chi guarda infiniti elementi per ricodificare il contenuto di visioni, sempre sotto gli occhi, ma che sfuggono o non prendiamo in considerazione. Le sue fotografie sono "quotidiane visioni" di un teatro a cielo aperto.
Riccardo Cattani, con i suoi scatti spesso rubati o colti al volo, vuole documentare. inseguendolo, l'attraversare lo spazio della città da un capo all'altro, nella vita del pendolare che oltre il lavoro a volte entra e si sofferma negli spazi dedicati alla cultura alla ricerca di momenti di quiete. Il suo bianco e nero è la ricerca della realtà sguarnita dei suoi orpelli e ridotta a sintetici appunti del tempo che passa. Come riportare nell'allestimento delle due mostre le sensazione che gli autori vogliono ricreare?
Teresa Mancini riporta le sue 32 immagini (colore, formato quadrato 32x32 cm) di #InTransito Quotidiane Visioni su due totem/parallelepipedi proprio a voler dare il senso dell'affastellamento e sovrapposizione di una realtà continua, ma mescolata, al centro dell'area di #InTransito. Le 24 immagini (bianco e nero, formato 40x40 cm) di Passaggi #InTransito di Riccardo Cattani sono disposte a terra lungo la parete a vetri che delimita il percorso principale con l'intento di segnare e guidare il passaggio verso gli altri spazi dell'area.
L'ANALISI DI ANDREA ATTARDI
Andrea Attardi scrittore, fotografo, attualmente titolare della cattedre di Fotografia, Storia della Critica fotografica e Fotografia per i Beni culturali all’Accademia di Belle Arti di Roma ha scritto della mostra di Teresa Mancini e Riccardo Cattani che sarà visibile nello spazio #InTransito:
“In queste due mostre, “Passaggi” di Riccardo Cattani, e “Quotidiane visioni” di Teresa Mancini, troviamo un formato fotografico desueto, fuori moda, appartenuto a un glorioso passato della fotografia, troppo in fretta dimenticato: quello quadrato. Gran parte della critica fotografica ha ritenuto il formato quadrato come statico, stabilizzatore di un’assenza di movimento. E come teorema va bene: le Rolleiflex 6 x 6 di qualche decennio fa non erano macchine da film d’azione. Ma oggi, il sistema digitale permette di usufruire di più formati dell’immagine in un solo apparecchio. Qui, infatti, risiede la doppia “sorpresa” delle immagini di Riccardo e Teresa: l’evocazione del passaggio degli esseri umani nella loro reiterata quotidianità, per di più inserite in un formato (quello quadrato, appunto) che invece dovrebbe fornire staticità e oggettività. Le fotografie che questi due autori presentano nella rassegna InTransito – Esperienze creative dedicate a Roma, ci inducono a una riflessione che non potremmo mai personalmente avere in quei luoghi dedicati al passaggio quotidiano di migliaia di persone: stazioni, mezzi di trasporto, strade, percorsi.
Lo spettatore potrà entrare in questi passaggi e visioni quotidiane come se fosse lui stesso il soggetto che Riccardo Cattani e Teresa Mancini ritraggono, spesse volte di spalle; e ciascuno di noi potrà riconoscersi in quei posti di Roma che non poche volte abbiamo attraversato. Immagini che sembrano “entrare” nei pensieri di chi transita velocemente per un suo viaggio, lungo o corto che sia, in una curiosa interazione tra uomo e infrastrutture della modernità. O a volte, qua e là, in una città eterna e antica con le sue vestigia artistiche più famose. Con non poca saggezza, i due autori rifuggono dall’inquadratura troppo affollata di elementi compositivi, vizio persistente di tanta fotografia contemporanea; al contrario, riescono mirabilmente a bilanciare la cosa più difficile in fotografia, cioè l’equilibrio della presenza di un soggetto umano e la scenografia ambientale che poi comporrà l’inquadratura.
“Queste immagini di Riccardo (in bianco e nero) e di Teresa (a colori) hanno il pregio di essere disarmanti, ovvero prive di trucchi di ripresa e di postproduzione oggi parecchio in voga. Non ne hanno semplicemente la necessità. C’è tutta la piccolezza (o la solitudine?) di uomini e donne in una quotidianità che sembra somigliare di più a una continua usura dell’anima. Poi, però, con questa serie di fotografie si scopre l’intima eleganza che l’essere umano può avere, nei suoi gesti di ogni giorno, al cospetto delle tante strutture che lo sovrastano ma che lo accolgono allo stesso tempo. Fotografie, queste, pervase da tensione evocativa ed irrealtà, in quel mistero irrisolto che è forse il transito incessante della nostra vita”.
INFO
L’accesso alla mostra sarà consentito dal 18 al 23 maggio 2021; apertura spazio al pubblico tutti i giorni 13,00 – 19,00, sabato 22 maggio 10,00 – 16,00. L’ingresso sarà gestito nel pieno rispetto delle norme anticovid che prevedono una capienza limitata e regolata all'interno degli spazi. Tutte le attività sono gratuite. La prenotazione ai laboratori è obbligatoria.
per saperne di più
www.
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