"Fort Apache" sarà l’unico documentario italiano in concorso ufficiale all’importante Shanghai International Film Festival 2021, giunto alla sua ventiquattresima edizione, che il 13 e il 19 giugno ospiterà le due proiezioni del docufilm scritto da Valentina Esposito, insieme ai due registi Ilaria Galanti e Simone Spampinato, centrato sull’esperienza della compagnia Fort Apache Cinema Teatro.
Prodotto da Jumping Flea in Associazione con Fort Apache Cinema Teatro, Fort Apache concorre per vincere il Golden Goblet nella categoria Miglior Documentario. In selezione in una rosa di cinque opere, il film è interpretato da Alessandro Bernardini, Christian Cavorso, Chiara Cavalieri, Matteo Cateni, Viola Centi, Valentina Esposito, Alessandro Forcinelli, Gabriella Indolfi, Romolo Napolitano, Piero Piccinin, Giancarlo Porcacchia, Fabio Rizzuto, Edoardo Timmi, Cristina Vagnoli e Marcello Fonte, pluripremiato per il suo ruolo nel film "Dogman”, di Matteo Garrone.
Novantatré minuti che raccontano la storia di una Compagnia composta da attori che si sono avvicinati al teatro durante la reclusione nella casa circondariale di Rebibbia. La nascita di una passione che diventa professione, con il concretizzarsi di una possibilità lavorativa che diviene reale al di fuori delle mura del carcere. Le repliche, il backstage, il lavoro sotto le luci del palcoscenico e le testimonianze di vita degli attori, si intrecciano nel corso del delicato processo di messa in scena di "Famiglia", scritto e diretto da Valentina Esposito, fondatrice e responsabile del progetto di reinserimento sociale degli ex detenuti attraverso il teatro.
L’arrivo inaspettato del trionfo del film "Dogman" e quello personale di Marcello Fonte, uno dei membri della Compagnia, vincitore della Palma d’oro come Miglior Attore al Festival di Cannes 2018, hanno fatto da volano al grande successo riportato dallo spettacolo, scritto e diretto a partire dalle biografie degli attori, dai traumi irrisolti, dalle difficili esperienze vissute da interpreti che hanno imparato a usare il Teatro per riscrivere la propria vita attraverso la scena, e condividerla con lo spettatore nel tentativo di essere riconosciuti non più come ex detenuti ma come attori.
A partire da questo forte legame tra realtà e finzione teatrale, tra vita privata e scrittura creativa, documentare le prove significa dunque aprire finestre sul passato dei protagonisti, prima e dopo la reclusione, alternando momenti di lavoro sullo spettacolo a momenti intimi e quotidiani. Ma significa anche raccontare la forza straordinaria di questo gruppo che si tiene saldo al Progetto, e tra le infinite difficoltà della “vita fuori” continua a riunirsi per ricreare nello spazio libero del palcoscenico un universo alternativo, un futuro diverso e anche un’altra, nuova Famiglia.
La sinossi di Fort Apache
Questo documentario si propone di restituire un ritratto degli attori e del Progetto di Fort Apache nel corso dell’ultimo anno di attività. Attori che si sono avvicinati al mondo del teatro all’interno del Carcere di Rebibbia di Roma attraverso una serie di laboratori e che hanno deciso di proseguire il percorso professionale e formativo durante il delicato passaggio dalla reclusione alla libertà. Adesso, dopo anni di collaborazione fanno parte di questo gruppo di lavoro diretto da Valentina Esposito, fondatrice di Fort Apache nonché regista e autrice degli spettacoli messi in scena dalla Compagnia dentro e fuori dal Carcere.
Prendendo spunto dalle loro vite, dai loro traumi, dalle loro relazioni irrisolte, Valentina va a comporre una storia nella quale gli attori della Compagnia sono in grado di riconoscersi, trovando una chiave per capire meglio loro stessi e il proprio passato. Famiglia è il titolo e il tema del nuovo spettacolo, un teatro scritto a partire dalle esperienze degli interpreti, modellato sul loro corpo ferito, sul loro linguaggio sporco, violento, efficace, costruito per attraversare l’esistenza senza rinunciare alla poesia.
Il successo inaspettato di Marcello Fonte, vincitore della Palma d’oro come miglior attore al Festival di Cannes 2018, dà una nuova spinta e una diversa visibilità alla Compagnia. Attore stabile di Fort Apache, Marcello viene scoperto e scelto da Garrone come protagonista di “Dogman” proprio durante una replica di un precedente allestimento del gruppo e girerà il film contemporaneamente alle prove di Famiglia. La sua presenza e il racconto della sua straordinaria vicenda esistenziale e professionale, fanno dunque parte di questo documentario, e diventano il simbolo della incredibile seconda opportunità resa possibile da Fort Apache per gli attori che ne fanno parte.
Le note di regia
Dalle prime fasi di laboratorio fino alle prove dello spettacolo è stata adottata una camera a mano leggermente sporca, molto vicina ai volti, particolarmente espressivi, dei membri della Compagnia: uno sguardo intimistico, in grado di restituire al meglio il processo ed il percorso personale intrapreso da ciascun attore. Alla camera a mano si alternano movimenti più fluidi e calcolati, con inquadrature fisse destinate alle rappresentazioni ufficiali a teatro, alla spettacolarità e alla magia dell’esperienza sul palcoscenico in contrapposizione visiva con la rappresentazione della vita quotidiana degli interpreti. Un’alternanza visiva e anche strutturale, tra momenti di vita privata e momenti di messa in scena teatrale che divengono, con lo scorrere della narrazione, sempre più difficilmente distinguibili l’uno dall’altro.
iLaria galanti
Ilaria Galanti nasce nel 1996 a Roma. Vive la sua infanzia a Dakar, in Senegal e a Washington DC, negli Stati Uniti. Studia cinema a Roma alla RUFA - Rome University of Fine Arts e si laurea nel 2017. Durante gli studi lavora come aiuto regista sui set di vari cortometraggi dell’accademia e lavora come assistente alla regia per vari spot pubblicitari in tutta Italia. Lavora anche come secondo assistente alla regia nell’unità italiana del film Domino di Brian de Palma. Durante il secondo anno di accademia dirige Dubbi che Vengono, il suo primo cortometraggio, che viene proiettato a Torino al Lovers Film Festival. Nel 2018 frequenta il corso propedeutico di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia. Lo stesso anno inizia la collaborazione con la società di produzione Jumping Flea con sede a Roma in qualità di regista e montatrice. Nel 2020 è co-regista e montatrice, insieme a Simone Spampinato, di Fort Apache, un documentario che narra la preparazione di uno spettacolo teatrale da parte di una compagnia di attori ex-detenuti.
simone spampinato
Simone Spampinato (1995, Rome) è un film-maker italiano. Vive a Roma dal 1995, e studia cinema alla RUFA, Rome University of Fine Arts. Durante gli anni universitari scrive e dirige cortometraggi e documentari. Durante l’ultimo anno dirige The Place To Be (2016), che segue il riallestimento della collezione permanente del MAXXI Art Museum. Nel 2016 è uno dei co-fondatori di Jumping Flea, una società di produzione formata da giovani filmmakers con sede a Roma. Nel 2017 è produttore, co-autore e montatore di Koi (2018), un documentario che segue un gruppo di volontari che è attualmente alla ricerca dei resti e degli oggetti delle vittime dello tsunami che ha colpito le coste del Giappone nel 2011. Koi ha vinto come Miglior documentario al Mosaic Film Festival a Chicago ed è stato nominato in numerosi altri festival come il DocUtah e il BIFF. Nel 2020 è co-regista, insieme ad Ilaria Galanti, e montatore di Fort Apache un documentario che ha per protagonisti una compagnia teatrale di ex-detenuti che lavorano insieme come attori professionisti a Roma.
jumping flea
Jumping Flea è uno studio di produzione cinematografica e videomaking nato a Roma nel 2018. Lo studio nasce prima di tutto come spazio creativo, un luogo in cui poter sviluppare sia progetti personali e originali (come documentari, cortometraggi, videoclip, episodi pilota, ecc.) sia lavori su commissione (video istituzionali, spot, eventi, backstage cinematografici). Le diverse competenze dei membri del team permettono di ricoprire molteplici ruoli nell'ambito della produzione e della post-produzione video. La sede di Jumping Flea è un locale commerciale su due piani di 40 mq ognuno, in Piazza Bortolo Belotti, 31-32.
fort apache cinema teatro
Fort Apache Cinema Teatro si costituisce nel 2014 per volontà di Valentina Esposito, autrice e regista impegnata per oltre un decennio nelle attività teatrali all’interno del Carcere di Roma Rebibbia N.C. Il Progetto coinvolge attori ex detenuti e detenuti in misura alternativa che hanno intrapreso un percorso di professionalizzazione e inserimento nel sistema dello spettacolo. Collabora con diverse produzioni cinematografiche e televisive, agenzie di cinema e casting e con La Sapienza Università di Roma su attività di Ricerca e Formazione inerenti il Teatro Sociale. Nel 2016 viene realizzato il docufilm per il cinema - Ombre della Sera, regia di Valentina Esposito Candidato al Nastro d’Argento 2017.
il trailer di fort apache
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Produzione Jumping Flea
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Fort Apache Cinema Teatro
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solo qualche immagine scattata da Jo Fenz