Sono Stefano Spaccapanico Proietti, un’Alchimista del Movimento Umano. Docente di Teoria e Metodologia del Movimento Umano dell’Università degli Studi di Perugia, educatore e ricercatore freelance. Per molti anni mi sono occupato di terapia manuale, osteopatia e programmi di esercizio fisico nel recupero infortuni. Lavoravo con atleti di tutti i livelli, dagli sportivi amatoriali a quelli di alto ed altissimo profilo, compresi campioni del mondo e medagliati olimpici. Il mio ruolo era quello di “rimetterli” in sella, in campo, sul ring, il prima possibile. Ero una sorta di “meccanico” che sistemava quei corpi-macchina e li rimetteva in condizione di performare, di gareggiare, di competere. A questo affiancavo l’attività di docente per molte federazioni sportive nazionali e scuole di osteopatia, ero membro di commissioni scientifiche, responsabile della ricerca e della didattica per società di alta formazione nelle scienze motorie, relatore in numerosi congressi nazionali ed internazionali. Come molti osano dire: “mi ero fatto un nome”. Grandi soddisfazioni, ottimi risultati, alti riconoscimenti, talmente alti che il mio ego quasi si persuase che fosse tutto lì; ma dentro me qualcosa pulsava, stonava, chiedeva di essere ascoltato. Non era tutto lì. Mancava qualcosa. Cosa mancasse l’ho scoperto cambiando strada, indossando nuove “lenti”. Ho avuto fiducia in quel vuoto interiore che chiedeva di essere colmato e ho lasciato che mi guidasse. Ho rinunciato ad un incarico alle olimpiadi di Rio, ho abbandonato la formazione protocollare, massificata e standardizzata, semplificata e semplificante, ho lasciato la mia affermata attività di “meccanico” e sono diventato un “Alchimista del Movimento”. Ho ricercato quello che potrei definire “l’altro Movimento”, quello con la “M” maiuscola, quello che non trovi nello sport, nel fitness, nel wellness, nei libri di scienza e nei manuali di metodologia. Ho studiato di nuovo l’embriologia, la biologia, la biochimica, la fisiologia, la pedagogia, l’antropologia, la filosofia, con altri occhi, con un’altra maturità, con altre domande nel cuore. Credo di aver studiato e praticato tutte le forme di Movimento: dalla ginnastica ritmica al parkour, dalla giocoleria allo yoga, dalla pesistica alla calistenia, dalle discipline marziali al teatro, dalla danza all’acrobatica. Ho imparato che ogni disciplina ha del “buono” per l’Essere Umano… ma nessuna, da sola, può bastare all’Essere Umano. C’è bisogno di integrazione, di dialogo, di contaminazione, di condivisione; era questo ciò che “mi mancava”, ho capito che il mio Senso è creare unità ed integrità tra saperi, discipline, approcci: da qui è nato Movimento Biologico, un’esperienza integrata di corpo e mente, forma e funzione, sensazione ed azione. Un percorso in grado di riconnettere alla propria corporeità. Coordinazione, flessibilità, mobilità, equilibrio, forza, respiro, espressività, vocalità, gioco, individualità e relazione, si uniscono nell’armonia del Movimento e si trasformano l’uno nell’altro senza interruzione, fluidamente.
Ho avuto il coraggio di inseguire un ideale, di correre contro la corrente del pensiero dominante, affidandomi totalmente al valore della Verità e questa, come sempre accade, mi ha fatto capire chi sono.
Ho smesso di “fare” ed ho iniziato ad “essere”.
Ho smesso di istruire ed ho iniziato ad educare.
Educando attraverso il Movimento. Umanizzando il Movimento.
Un cambio di paradigma che racconto nel Saggio “Umanizzare il Movimento. Abitare la corporeità attraverso il Movimento Biologico” (Armando Editore, 2021): un viaggio alle radici del Movimento come processo ancestrale alla base della nostra esistenza Umana. Non un manuale o una raccolta di esercizi, piuttosto una guida, o meglio una luce per riappropriarsi dei saperi dell’Umano, natura prima del corpo che siamo. Saperi che dialogano, senza separazione, alla ricerca di un’operatività metodologica rigorosa ma aperta che delinei le strade per divenire la miglior versione di se stessi, attraverso il Movimento: perché ciò che siamo dipende, anche, da come ci muoviamo!
SOLO TRE DOMANDE
- Mi descrivo con solo tre aggettivi
- Curioso.
- Esigente (soprattutto con me stesso).
- Paziente.
- Il solo evento che mi ha cambiato la vita
- l’incontro con la mia Compagna Francesca.
- Solo un link socialmente utile
SOLO QUALCHE IMMAGINE