“Hikikomori” è un termine giapponese che indica chi ha scelto di ritirarsi dalla vita sociale, giungendo a livelli estremi di isolamento, con abbandono della scuola nella fascia 15-19 anni. In Italia, oggi, più di 100.000 ragazzi sono vittime di questo fenomeno sociale. Inizia con queste parole “Ho tutto il tempo che vuoi”, il cortometraggio diretto da Francesco Falaschi (Quanto Basta), disponibile dal 27 novembre su RaiPlay in occasione della V° Giornata Nazionale sulle Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo con Rai Pubblica Utilità che renderà accessibile il cortometraggio attraverso l'audiodescrizione per i non vedenti ed i sottotitoli per i non udenti.
Prodotto da Associazione culturale Storie di Cinema in collaborazione con Rai Cinema, il corto ha come obiettivo e come esigenza, quello di fare luce su una pratica tanto delicata e attuale, quanto pericolosa per la sua diffusione tra i giovanissimi. Il fenomeno “hikikomori” è in progressivo aumento, con un’impennata durante il lockdown, tanto che studi recenti attestano che in Italia, riguarda oltre un milione di ragazzi tra i 14 e i 30 anni, spesso iperconnessi.
A raccontare questa storia intensa tra un’educatrice e un adolescente isolato dal mondo, sono rispettivamente, l’attrice e paroliera Cecilia Dazzi (La Porta Rossa, Habemus Papam) che interpreta Sara Melli, e il giovane attore Luigi Fedele (Io ti cercherò, Quanto Basta) che veste i panni del diciassettenne Matteo.
Matteo ha deciso da tempo di non andare più a scuola e di vivere recluso nella sua cameretta, passando il tempo al computer. A cercare di aiutarlo interviene Sara, una educatrice chiamata in causa dalla scuola e dai servizi sociali dal momento che la madre non è in grado di affrontare da sola il problema. La sfida è semplice e complicata allo stesso tempo: Matteo dovrebbe rientrare a scuola entro tre mesi per non perdere di nuovo l’anno scolastico. L’abilità professionale di Sara ha successo e dopo una serie di incontri, anche con toni accesi, Matteo rientra a scuola. Un passo falso di Sara, però, mette in discussione tutti i progressi fatti fino a quel momento. Ma un’inattesa scoperta da parte di Matteo potrebbe ancora evitare il fallimento.
IL PROGETTO
Il progetto per la realizzazione di “Ho tutto il tempo che vuoi” è nato nell’ambito della collaborazione tra la Scuola di cinema e il Coeso Società della Salute di Grosseto, che hanno sentito l’urgenza della messa in scena di questo racconto per la connessione tra ritiro sociale e dipendenze digitali. Le riprese sono avvenute nel febbraio 2020, prima del lockdown dovuto alla pandemia. La regia del corto, a cura di Francesco Falaschi, si è configurata come un workshop con gli allievi della Scuola di cinema di Grosseto. Anche la sceneggiatura, dello stesso Falaschi e di Alessio Brizzi, è stata scritta all’interno di un’esperienza laboratoriale dei corsisti della stessa Scuola di Cinema.
“Ho tutto il tempo che vuoi” (1x26’), diretto da Francesco Falaschi con la collaborazione del gruppo workshop 2019-2020 della Scuola Storie di Cinema di Grosseto; soggetto e sceneggiatura di Alessio Brizzi, Francesco Falaschi e gli allievi del corso regia 2019; prodotto da Associazione culturale Storie di Cinema con il contributo di COESO SOCIETÀ DELLA SALUTE GROSSETO, in collaborazione con Rai Cinema; disponibile dal 27 novembre su RaiPlay.