Mi chiamo Antonella Fiaschi, sono nata e vivo a Udine, una verde cittadina del Nord Est, solcata da rogge e canali e carica di vestigia veneziane e longobarde. Ho scritto da quando ho imparato a farlo e non ho mai smesso, anche se prima di ora non mi ero mai cimentata in un romanzo. Ho frequentato il liceo classico e poi mi sono laureata in giurisprudenza. Onestamente, durante gli studi e dopo la laurea, mi ero convinta di aver sbagliato strada, visto che la precisione delle norme di diritto mi appariva troppo asettica per il mio spirito, da sempre molto creativo. Quello stesso spirito che, ormai da tempo immemorabile, mi ha accompagnata sul palcoscenico, come attrice e regista in compagnie teatrali amatoriali. Fortunatamente mi sbagliavo, perché quando ho iniziato la professione ho capito che una grande componente del rapporto avvocato/cliente è la comprensione dell’animo umano. L’avvocato si trova perennemente in relazione con persone che hanno un problema, che vivono un momento di difficoltà e l’angoscia, la preoccupazione, la speranza traspaiono ad ogni colloquio. La vicinanza alla sofferenza, l’ascolto delle storie altrui, in questi trent’anni di professione, mi hanno regalato un enorme bacino di esperienze a cui attingere, la capacità di sondare l’animo e di percepirne le trasformazioni. Così, giunta ad un certo punto della mia vita, dopo che passati i cinquant’anni ho deciso di non sprecare più tempo e di dedicarmi anche alle mie passioni, ho unito la fantasia alla realtà e ho deciso di scrivere “La metamorfosi dell’angelo”. L’ho scritto di getto perché avevo già tutto dentro di me e dovevo solo imprimere sulla tastiera una storia che voleva uscire ed essere condivisa. Perché il grande potere della scrittura è proprio la condivisione, la possibilità di subliminare le difficoltà, il dolore e la speranza per renderli patrimonio comune, in cui chiunque possa riconoscersi, perché il cammino di ognuno di noi è il cammino di altri. Confezionato il mio scritto, però, non sapevo cosa fare, perché il mondo dell’editoria mi era del tutto estraneo. Ho preso appuntamento con un editore, uno soltanto e gli ho consegnato la chiavetta con il mio romanzo. È passato un tempo che mi è parso interminabile, nel suo più assoluto silenzio. Dovevo cercare ogni giorno di trattenermi dal tempestarlo di messaggi. Poi, esattamente due mesi dopo, ho ricevuto un messaggio WhatsApp con pochissime parole “Ciao Antonella, ho letto il tuo scritto, sarà un ottimo romanzo. Usciremo a luglio”. Da lì è iniziata un’avventura di cui sto assaporando ogni attimo. Il romanzo sta riscontrando un ottimo favore da parte dei lettori. È la storia di un avvocato donna di mezza età, alle prese con un caso professionale all’apparenza banale, che sarà invece occasione per capire i motivi che si nascondono dietro un atroce delitto compito fra le mura di casa sua. Il susseguirsi di colpi di scena porta il lettore a sondare la psicologia dei protagonisti, a seguirli nel cambiamento, nell’esplorazione radicale dell’io interiore e del dualismo che pervade ogni spazio del mondo e nella continua ricerca dell’armonia. La lettura di questa storia è foriera di sorprese, induce alla lenta ricostruzione di quanto davvero accaduto. Tutti gli indizi sono ben presenti fin dall’inizio, ma celati alla vista, poiché nella vicenda narrata, come nell’animo dei suoi personaggi, nulla di ciò che appare è come sembra.
SOLO TRE DOMANDE
- Mi descrivo con solo tre aggettivi
- Ironica.
- Creativa.
- Appassionata.
- Il solo evento che mi ha cambiato la vita
- Compiere 50 anni.
- Solo un link socialmente utile
- https://onlusets.com/ I nostri diritti - A tutela delle vittime di reato.