Gaggenau e CRAMUM presentano "Terra!" di Stefano Cescon Dal 6 ottobre al 22 dicembre a Milano
Dal 6 ottobre al 22 dicembre il Gaggenau DesignElementi Hub di Milano (Corso Magenta 2) ospita la mostra “Terra!” di Stefano Cescon, terzo appuntamento del ciclo “Materiabilia” promosso da Gaggenau e CRAMUM! La mostra, curata da Sabino Maria Frassà, è la prima personale a Milano del vincitore dell’ottava edizione del Premio Cramum, che ha inventato una nuova tecnica che fonde la pittura con la scultura grazie alla cera e alla paraffina. Le “stanze delle meraviglie” dello spazio meneghino di Gaggenau si popolano così di quadri-scultura che si proiettano nello spazio e offrono all’osservatore l'illusione di trovarsi di fronte a vere e proprie concrezioni minerarie.
"Terra! Terra!" esclamava Cristoforo Colombo dopo settimane di navigazione, vedendo da lontano per la prima volta l'America. Proprio come il navigatore genovese, l’artista Stefano Cescon, dopo anni di carriera artistica all'insegna di uno stile pittorico materico e a tratti informale, inverte la rotta per intraprendere una nuova via che gli permetta di ripensare il ruolo stesso della pittura.
Come spiega il curatore della mostra Sabino Maria Frassà <<“Terra!” è il culmine dell’odissea di Stefano Cescon nell’arte contemporanea e celebra l’approdo dell’artista a un lessico artistico nuovo, che unisce passato e presente e si basa sulla fusione di linguaggi diversi. Lungo le pareti delle “stanze delle meraviglie” dello spazio milanese di Gaggenau, l'artista presenta una produzione inedita: i quadri-scultura in cera e paraffina per la prima volta di grande formato si proiettano nello spazio. Il gesto pittorico quasi scompare, sostituito da una sedimentazione di colori che offre all’osservatore l’illusione di trovarsi di fronte a concrezioni minerarie stratificate e caratterizzate da inattesi collassi di colore tra uno strato e l’altro.
L’arte di Cescon vive così nell’incessante ricerca di equilibrio tra tecnica ed estro creativo, controllo e imprevedibilità. Cristoforo Colombo nel suo diario scriveva che non si può attraversare l’oceano se non si ha il coraggio di perdere di vista la riva. Per Stefano Cescon l’arte è tutto questo: ha significato viaggiare, scoprire una nuova terra e farla diventare casa. È riuscito ad andare oltre le proprie Colonne d’Ercole e ha continuato a navigare in modo costante e coerente verso una nuova direzione: liberarsi delle etichette e delle distinzioni tra ambiti artistici (pittura e scultura, bi-tridimensionalità) unendo il passato (la cera) con il presente (la paraffina derivante dagli idrocarburi)>>.
Estratto dal testo critico "Stefano Cescon: il Cristoforo Colombo della pittura contemporanea" scritto dal curatore della mostra Sabino Maria Frassà.
<<Marcel Proust, riguardo a Cristoforo Colombo, diceva: "il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi". La scoperta di una nuova materia (la cera d’api) e della scultura sono stati i nuovi occhi di Stefano Cescon, il cui percorso prende le mosse dall’esperienza maturata attraverso la pittura - dallo studio della luce e dell’equilibrio cromatico - per poi volgere a una dimensione creativa più vicina all’atto di “costruire” e all’aspetto artigianale e materico dell’opera.
Se la cera è stato uno dei primi materiali impiegati nella pittura (basti pensare all'encausto egiziano, greco e romano), l’artista conferisce a questa sostanza vita e tridimensionalità, realizzando opere che non sono semplici quadri, ma materia che si proietta nello spazio.
Il risultato sono lavori a cavallo tra pittura e scultura, che richiamano sedimentazioni calcaree o marmoree e sono frutto di un processo chimico che non permette mai di prevedere un effetto estetico preciso: diverse dinamiche portano a ottenere relazioni e ritmi differenti, dando vita a lavori che trovano ogni volta il modo di rinnovarsi, sfuggendo e offrendo un compromesso alle premesse stabilite dall'artista. Così che l'opera finale è caratterizzata, ad esempio, da inattesi collassi di colore tra uno strato e l'altro. L'arte di Stefano Cescon appare in questo senso un’incessante ricerca di equilibrio tra tecnica ed estro creativo, controllo e imprevedibilità. Non esiste l’idea di errore o correzione: al termine del procedimento di realizzazione, l'opera semplicemente funziona o viene distrutta. Una scelta che dipende solo dall'artefice, in base alla sua sensibilità e al suo viscerale senso della composizione pittorica. In questa tensione verso un nuovo ordine, dopo aver innescato il processo, risiede tutto il piacere dell'artista: l'arte è viaggiare, scoprire una nuova terra e farla diventare “casa”.>>
info mostra
"Terra!"
mostra personale di Stefano Cescon a cura di Sabino Maria Frassà
Un progetto di Cramum & Gaggenau in collaborazione con DesignElementi
Photo credits: ©Francesca Piovesan - Courtesy Stefano Cescon, Gaggenau e Cramum
Dal 6 ottobre al 22 dicembre 2022
lunedì-venerdì ore 10:00 - 18:30
Gaggenau DesignElementi Hub
Corso Magenta 2 (cortile interno, citofono 33), Milano
Info mostra: infocramum@gmail.com
Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
E-mail: gaggenau@designelementi.it
T. +39 02 29015250 (interno 2)
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