Alberto Conejero inaugura il 1 febbraio all’Instituto Cervantes di Napoli la XII edizione del corso di traduzione letteraria per l’editoria
Il drammaturgo e poeta spagnolo Alberto Conejero inaugura mercoledì 1 febbraio alle ore 16:30 all’Instituto Cervantes di Napoli (Via Chiatamone, 6 G) la XII edizione del corso di traduzione letteraria per l’editoria. Organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli L'Orientale l’incontro - dal titolo “Tra libro e palcoscenico: il bivio del traduttore di testi teatrali” - sarà introdotto dalla direttrice dell’Instituto Cervantes di Napoli, Ana Navarro Ortega e moderato dagli ispanisti Augusto Guarino e Marco Ottaiano (Università L’Orientale).
In questa conferenza – ad ingresso gratuito - l’autore Alberto Conejero condividerà alcune strategie, incertezze e aporie della traduzione del testo teatrale attraverso vari esempi pratici sulle sue opere tradotte, con particolare attenzione a La piedra oscura, Ushuaia, Los días de la nieve e La geometría del trigo.
Tra i temi dell’incontro: Chi si traduce quando si traduce un testo letterario di teatro: l’autore letterario o l’autore teatrale? A che contesto è destinata questa traduzione: al libro o al palcoscenico? Che succede quando non è possibile ricorrere a delle note o a un commento scritto? Che tensione stabilisce l’orizzonte scenico nella traduzione letteraria drammatica? Alcune domande alle quali Conejero, già ospite dell’Instituto Cervantes negli anni scorsi, proverà a dare risposta.
Alberto Conejero (Vilches, 1978), laureato in Direzione Artistica e Drammaturgia alla Real Escuela Superior de Arte Dramático e dottore presso l’Università Complutense di Madrid.Nella sua produzione teatrale si distinguono: La geometría del trigo, Premio Nazionale di Letteratura Teatrale (2019); Todas las noches de un día (2018, vincitore del III Certamen di Testi Teatrali della AAT); La piedra oscura (2015, Premio Max come Migliore Autore Teatrale 2016 e Premio Ceres come Migliore Autore 2016, tra i tanti); Ushuaia (2013-2022, Premio Ricardo López de Aranda 2013); Cliff (il dirupo), nuovo titolo e versione: ¿Cómo puedo no ser Montgomery Clift?, vincitore del IV Certamen LAM 2010. È stato anche curatore di diverse opere teatrali e riscritture. A febbraio del 2020 ha pubblicato En esta casa, la sua seconda raccolta di poesie dopo Si descubres un incendio (2017).