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“Senza nome. Ad renovationem urbis” di Gio Montez a Trapani fino al 7 settembre

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Un’inaugurazione insolita quella della mostra SENZA NOME di Gio Montez. Essa infatti introduce al lavoro dell’artista romano, già allievo dell’azionista viennese Hermann Nitsch, con un’azione performativa collettiva chiamata AZIONE N. 20 - AD RENOVATIONEM URBIS. Essa, ricollegandosi alla solenne Processione delle venti “vare” dei Misteri del Venerdì Santo, intende presentare alla comunità il nuovo Mistero della “Risurrezione” affidato al ceto degli “artisti”, per una “chiamata alle arti” che, mentre vuole dare speranza di nuova vita a tutti, auspica anche una resurrezione artistica, ma non solo, della città di Trapani. La performance collettiva inaugura la nuova mostra personale di Gio Montez  “Senza nome. Ad renovationem urbis”, visitabile fino al 7 settembre 2023, presso il Museo San Rocco di Trapani. L’iniziativa promossa dall’Atelier Montez e dalla Associazione degli Amici del Museo San Rocco è patrocinata dal Comune di Trapani e promossa dal Ministero dei Beni Culturali e da SIAE nell’ambito del programma Per Chi Crea.

L’azione performativa ha avuto luogo il 12 aprile alle ore 21.00 in una delle sale del Museo San Rocco con la creazione  di un Tableau Vivant che rappresenta la Maddalena, San Giovanni e San Pietro al cospetto del Santo Sepolcro trovato vuoto. Essi sono stati colti, dopo la corsa verso la tomba, nel momento di sospensione in cui constatano la presenza del Corpo di Cristo Risorto nella forma della sua Assenza. Questa Presenza Assente è stata concettualmente restituita dalla composizione scultorea della sindone e dei teli distesi sulla “vara” della Risurrezione, la cui concezione prende spunto da una suggestiva lettura esegetica del Vangelo di Giovanni.

A questo punto (alle ore 22.00) gli “artisti” sono diventati portatori della “vara” in una piccola processione che, uscendo dal Museo, ha percorso via Turretta, via Pesci, via Torrearsa, corso Vittorio Emanuele e via Turretta, per rientrare quindi al Museo. La “vara” della Risurrezione è poi entrata a far parte delle opere esposte nella mostra.

IL TITOLO DELLA MOSTRA

«La non-scultura della “vara” della risurrezione - afferma il curatore Liborio Palmeri - contiene già in sé i temi della mostra e del suo titolo SENZA NOME. Non avere ancora un nome significa infatti non avere ancora un’identità e corrisponde a quella condizione pre-logica del linguaggio che è fatta di segni che non sono ancora decodificabili in un codice linguistico comprensibile. L’artista Gio Montez, a ritroso, ricerca questa condizione che precede l’identificazione. E poiché l’identificazione di un oggetto corrisponde alla sua forma, l’azione creativa di Gio Montez cerca di presentare l’oggetto da lui creato assolutamente libero da ogni sovrastruttura morfologica, anzi il suo primo intento è di trovare l’oggetto come compiuto prima che assuma una forma.

Da qui l’uso di materiali già esistenti che promanano una piena resa estetica in forza dell’invenzione (nel senso letterale di ritrovamento) da parte dell’artista, esattamente come dei ready made, ma senza forma. Quindi come il corpo del Risorto manifesta la potenza della sua identità divina nell’assenza del suo Corpo, così l’opera d’arte rivela la presenza dell’artista in quanto assente rispetto alla sua formazione».

gli ARTISTI COINVOLTI

L’Atelier Montez di cui Gio Montez fa parte è formato da un gruppo di artisti che lavorano spesso insieme e che si sostengono a vicenda. Gio Montez è quindi abituato a coinvolgere altri artisti nei suoi lavori. Quindi anche nella mostra SENZA NOME di Trapani si annoverano l’intervento scultoreo-istallativo di Kaey, i contributi fotografici di Dario De Blasi e Tomasz Waraksa,  l’abitinu d’argento realizzato da Quan Michele Rubino D’Autilia, l’effige del toro di San Luca disegnata da Davide Bica sullo stendardo, la partecipazione di Andrea Salvaggio e di alcuni altri artisti operanti sulla scena artistica Trapanese.

LE OPERE IN ESPOSIZIONE

La ricerca poetica che Gio Montez definisce “arte d’azione” affronta trasversalmente il tema della assenza del soggetto nella rappresentazione. Con oltre 30 opere pittoriche e disegni in esposizione l’artista esplora le possibilità della rappresentazione informale in due dimensioni, sperimentando molteplici approcci formativi diversi fra loro, lasciando costante l’intento artistico di presentare l’assenza. «L’Assenza del soggetto della rappresentazione sposta il Soggetto stesso al di fuori di essa» dice Gio Montez.
Anche l’installazione modulare anamorfica “NonÈternit”, i cui moduli di metallo e lamiere si trovano ora esposti nello spazio museale,  riprende concettualmente e attualmente lo stesso discorso sull’informale. Tutte le opere esposte creano nell’insieme una coerente linea poetica che attraversa diverse declinazioni dellinformale nei generi del disegno e della pittura e della scultura; il tema è ripreso e sviluppato anche nell’installazione e nella performance.

Per Gio Montez «la pittura è un pensiero bilaterale. Dipingere significa concepire l’esserci in due dimensioni geometriche; alludere alla dimensione mancante restituendola in due dimensioni; presentarne l’assenza; concepire la trasformazione dell’essere su di un piano».

info mostra

Mostra personale di Gio Montez - Curatela di Liborio Palmeri, direttore Museo San Rocco. 

Durata: dal 12 aprile al 7 settembre 2023

Luogo: Museo d’Arte Contemporanea San Rocco, via Turretta 12, Trapani.

Organizzazione: Atelier Montez di Roma - Museo San Rocco e Associazione Amici del Museo San Rocco di Trapani

Patrocinio: Comune di Trapani

Promossa dal Ministero dei Beni Culturali e da SIAE nell’ambito del programma PerChiCrea

Orari di apertura per la visita: venerdì, sabato e domenica dalle 18.00 alle 20.00 (oppure su prenotazione)

Info: museosanrocco@gmail.com; pagina facebook  dell’ Oratorio - Museo - Centro Culturale San Rocco; cellulare per messaggi sms e whatsapp 3792705571

la locandina

 

 

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