Grande successo per la mostra dell’Ambasciata d’Italia in Nigeria con le opere del maestro veneziano Luigi Ballarin
Sono stati oltre 150 i visitatori della nuova mostra organizzata dall’Ambasciata d’Italia ad Abuja (Nigeria), “Colors of noble cultures”, a cura di Beste Gürsu, del maestro veneziano Luigi Ballarin. L’esposizione, che comprende circa 15 opere tra tele con acrilico e smalto, è stata fortemente voluta da Stefano De Leo, Ambasciatore d'Italia in Nigeria, nell’ambito delle iniziative per promuovere la candidatura di Roma a EXPO 2030, ed è stata ospitata presso il Fraser Suites Hotel Abuja dal 13 al 5 luglio. A visitare la personale, anche il Nunzio Apostolico Antonio Guido Filipazzi, il governatore del Plateau, nonché vari esponenti del mondo diplomatico e delle Ambasciate di Algeria, Bangladesh, Danimarca, Egitto, Finlandia, Libia, Messico, Pilippine, Portogallo, Qatar, Spagna, Ucraina, Svezia, Turchia, Cina e Austria.
LE OPERE IN MOSTRA
Nelle opere di Luigi Ballarin, terre e culture spesso sconosciute e a noi invisibili diventano assolute protagoniste. Il maestro veneziano, la cui produzione artistica è da sempre ponte tra continenti, culture e Paesi, le racconta con grande amore e trasmette attentamente, ma quasi bisbigliandole allo spettatore, grandi e piccole storie. Le informazioni, le esperienze e le dottrine che l’artista ha acquisito negli anni, miscelando stili e tecniche, si sposano sapientemente con attenzione sociale e dialogo culturale.
UN PONTE TRA CONTINENTI
Luigi Ballarin ha cercato con questo nuovo progetto artistico di percorrere un viaggio che parte dal Nord della Nigeria: una terra antica, marcata da un millennio di presenza dell’Islam e dalla lingua e cultura Hausa, fattori unificanti che hanno marcato la cultura dell’intero Nord superando i confini religiosi ed etnici e creando un substrato comune di tradizioni, codici e modi di pensare; nella parte del Paese che dal confine settentrionale arriva fino alla capitale, Abuja, sede della mostra. Il risultato che salta agli occhi è l’armonia dell’insieme, dell’armocromia dedicata all’Africa, dell’utilizzo dei colori con toni che mettono in risalto ogni parte del messaggio artistico. Appare così tutta la bellezza e la forza che può sprigionare l’accoppiata di un guerriero che diventa tutt’uno con un cavallo. “Ogni famiglia è uno stato a sé”, dicono i nigeriani: un detto che offre la chiave di lettura perfetta di un Paese che racchiude un universo.
IL SALUTO DELL’AMBASCIATORE DE LEO
“I cavalli sono un simbolo mondiale, senza tempo,ponte iconico di unione tra i popoli– spiega Stefano De Leo, Ambasciatore d'Italia in Nigeria - Nel corso della storia possiamo rintracciare il profondo impatto di queste creature ispiratrici nella nostra comprensione dell'arte. In Africa, e in particolare in Nigeria, i cavalli sono celebrati in spettacolari feste equestri e rappresentano un importante patrimonio culturale. Luigi Ballarin dà la sua personalissima interpretazione del tema del cavallo tracciando percorsi convergenti che uniscono culture diverse, unite dai valori della pace e del dialogo. Costruisce ponti ideali di colore ed emozioni che toccano il simbolismo e la spiritualità”.
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Luigi Ballarin inizia la sua carriera artistica negli anni ‘90 a Venezia; nel 2000 si trasferisce a Roma e, dopo un invito per una mostra personale, si innamora di Istanbul. Attualmente vive e lavora nelle tre città, creando un’unione tra culture diverse con un linguaggio unico e originale. La sua arte è infatti unione tra Oriente e Occidente e sintetizza in immagini iconiche le suggestioni delle arti minori, che percorrevano i cammini degli scambi commerciali e dei viandanti, e fondevano le diverse tradizioni: le decorazioni delle maioliche, lo smalto delle oreficerie, i ricami dei tessuti preziosi.