Solo Menti

Lucio Cascavilla

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Lucio Cascavilla è nato a Manfredonia (FG) nel 1979. Dopo una laurea in Lingue e civiltà orientali all'Università di Napoli, si è trasferito in Cina dove ha vissuto per 10 anni.

Nel 2008 ha collaborato alla realizzazione del cortometraggio Goodbye, Beijing Goodbye con Mauro Piacentini e come blogger al sito PeaceReporter per raccontare le olimpiadi di Pechino.

Negli stessi anni ha fondato un gruppo rock che si è esibito in diversi tour, esperienza che ha ispirato il suo primo libro: Punk Road in Cina (2012-Robin edizioni). Tra un tour e l’altro insieme al gruppo ha prodotto 3 EP, due LP e 3 videoclip ideati, interpretati e co-girati dai membri del gruppo. Durante uno dei tour è stato realizzato anche il documentario: La punk band degli stalloni italiani ideato, sceneggiato e prodotto in collaborazione con Niccolò Ottimofiore e Edmondo Di Natale, facilmente reperibile su YouTube. Nel 2016 ha pubblicato il suo secondo romanzo: L'utopia del rispetto con Lettere Animate. Nel 2017 ha pubblicato un racconto (La solitudine del cuoco) nell’antologia Racconti a tavola (Historica edizioni).  Nel 2019 la raccolta di racconti: Sogni, segni e sintomi (Morlacchi, Perugia). Nel 2020 e 2021 ha pubblicato un romanzo a puntate (A piedi nudi tra le mangrovie) sul suo blog personale: impresentabile.net. Sempre nel 2021 ha contribuito con un racconto sulla Sierra Leone, all’antologia Scrittori in fuga.  A maggio 2022 è uscita la sua prima Graphic Novel 3 storie per non morire per Morsi editore.

Il 27 settembre 2023 esce il documentario “The Years We Have Been Nowhere”, un film sulle deportazioni di oggi per dare voce a tutte le famiglie che vengono sperate e rispedite nei paesi di origine (quindi, condannate), realizzato da lui insieme al regista e produttore Mauro Piacentini.

Attualmente, continua a collaborare alla realizzazione di cartoni animati, a scrivere canzoni per gruppi rock, e articoli per riviste (Left) e blog letterari (Neutopia, Spazi Inclusi, Cafè Boheme).

Vive a Bukavu in Repubblica Democratica del Congo, pronto a emigrare in un altro quando.

SOLO TRE DOMANDE

  • Mi de­scri­vo con solo tre ag­get­tivi­
    • Curioso.
    • Altruista.
    • Scanzonato.
  • Il solo even­to che mi ha cam­bia­to la vita
    • La prima volta che sono stato in Africa era il 2019. Febbraio. Qualcuno, soprattutto sui social, si lanciava in filippiche: basta con questa storia del razzismo. In Italia non siamo razzisti, cosa centra il colore della pelle? Io stavo rientrando per la prima volta da Freetown, in Sierra leone, la città degli uomini liberi. L’aereo atterrò, e la fila per abbandonare l’aereo procedeva a rilento. Una volta uscito dalla porta, trovai uno sbarramento di poliziotti che fermavano tutti. Se avevi la pelle bianca, passavi. Ma se il colore della tua pelle era leggermente più scuro, dovevi mostrare il colore del tuo passaporto, se era quello giusto procedevi sino al controllo successivo. La storia mi è stata confermata da una donna di origine etiope, a Udine, quando ho raccontato per la prima volta questa storia: mio marito, mi ha detto lei, bianco e italiano, passa sempre. Io che sono italiana, ma con un diverso colore della pelle vengo sempre fermata, e così mio figlio.

SOLO QUALCHE IMMAGINE

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