"Sui fiumi di Babilonia" di GIORGIO DI BERNARDO con la Prefazione Mons. Giovanni Ricchiuti
Perché intitolare Sui fiumi di Babilonia un libro che parla di Bibbia? Perché è lì che, 2.600 anni fa, tutto ebbe inizio: gli ebrei, deportati, sedevano lungo l’Eufrate, piangendo al pensiero di Sion (Salmo 137) ed entrando al contempo in contatto con la cultura, le riflessioni e i miti del mondo sumerico e assiro-babilonese.
Lungo le rive di quel fiume nacquero così alcune delle pagine più belle della letteratura di tutti i tempi, quelle della Bibbia, pagine che parlano di un Dio unico, Yahweh, e del suo amore per l’uomo. Ma questo avvenne attraverso la mediazione linguistica e culturale del luogo: miti e riflessioni si trasformarono in racconti e messaggi, significanti e significati, che dobbiamo imparare a decriptare, se vogliamo attribuire loro il giusto valore e comprenderli.
Questo testo ripercorre le lezioni tenute in ambito universitario facendone una sintesi il più possibile intrigante e scorrevole, indirizzata a tutti gli appassionati e a chi vuole aprirsi a nuove interpretazioni della Bibbia nel mondo cattolico, ebraico e musulmano, con la speranza di offrire spunti di riflessione coerenti e stimolanti.
GIORGIO DI BERNARDO Giornalista aerospaziale, scrittore e divulgatore scientifico per Rai e altre testate radiotelevisive e della carta stampata, è laureato in Orientalistica e ha un Magistero in Scienze della Religione. In lui si fondono la passione per la scienza e quella per la Bibbia, coltivate con rigore, seppure in periodi differenti della vita.
Ha insegnato “Comunicazione scientifica”, “Storia dell’astronautica” e “Analisi di incidenti spaziali” presso la Facoltà di Ingegneria Aerospaziale dell’Università di Roma “La Sapienza”, e “Storia delle religioni della Bibbia” presso la Pontificia Università Lateranense – Istituto Ecclesia Mater.
In ambito scientifico e aerospaziale è autore di migliaia di articoli, di cinque libri e di un Report sulle spese militari nel mondo per il Parlamento Europeo. In ambito orientalistico ha prodotto articoli pubblicati su riviste di settore, quali Bibbia e Oriente e Aquinas, utilizzando in particolare gli strumenti messi a disposizione dalla linguistica per l’analisi dei testi biblici e di quelli medio-orientali.
"L’attenzione contesa - Come il tempo schermo modifica l’infanzia" di Simone Lanza
L’intensificazione del tempo schermo in età infantile rischia di pregiudicare lo sviluppo delle piene potenzialità di apprendimento umano in sempre più bambine/i a partire dalla capacità cognitiva e relazionale di prestare attenzione. Benché le neuroscienze non riescano a descrivere esattamente l’attenzione, essa resta pedagogicamente essenziale per l’apprendimento e si sviluppa soprattutto in modo congiunto e relazionale.
Perché oggi essa sembra essere distratta, spezzettata, disgiunta o contesa? Siamo così sicuri che le generazioni future debbano essere educate sempre più precocemente e in modo sempre più intenso dagli schermi a scapito di sonno, gioco libero e lettura? Siamo così sicuri che l’economia dell’attenzione possa continuare a trasformare l’attenzione infantile in moneta sonante?
Sulla base delle ricerche scientifiche disponibili, si danno qui validi motivi a genitori, nonni, docenti ed educatori per evitare gli effetti negativi del tempo schermo sull’attenzione.
SIMONE LANZA (1971), laureato in filosofia e scienze della formazione, è stato vicedirettore del centro ecumenico di Agape, attivo nel Movimento di Cooperazione educativa, è maestro elementare e collaboratore del Centro di Ricerca Benessere Digitale dell’Università Bicocca di Milano. Ha pubblicato diversi articoli scientifici e saggi tra cui: Perdere tempo per educare, educare all’utopia nell’epoca del digitale; è coautore di Pediatri custodi digitali, la prima guida per i pediatri di famiglia sull’educazione digitale familiare dalla nascita; con Serge Latouche, Il tao della decrescita, Educare a equilibrio e libertà per riprenderci il futuro; di Montessori ha curato Una conquista di libertà, Lettere di educazione e indipendenza.
"AfrichE Tra(n)s-formazioni postcoloniali" di DANIELA SCOTTO FASANO, CRISTIANO ROCCHI, LIVIO BONI
Tre psicoanalisti, cimentandosi con un esperimento inedito, sollecitano un’interlocuzione al contempo intima e critica con una serie di personalità – artisti, scrittori, attivisti e studiosi africani o «afropei» (africani europei) –, allo scopo di illustrare la pluralità delle figure soggettive, delle aspirazioni e delle forme di «disagio della civiltà» in un continente troppo spesso concepito e anche fantasticato come omogeneo e indistinto.
Incentrata sul Corno d’Africa e il Magreb, questa piccola raccolta di saggi si concentra sul lascito del colonialismo e le vie, anche contorte, inaugurate dalle decolonizzazioni. Composto essenzialmente di interviste e di letture critiche di opere contemporanee, il saggio scommette su una metodologia condivisa tanto dalla psicoanalisi quanto dall’antropologia contemporanea e dagli studi postcoloniali: lasciare la parola all’altro, accettando di essere spiazzati da un’enunciazione talora provocatoria, altre volte sfumata, comunque aperta al dialogo e al confronto.
DANIELA SCOTTO DI FASANO, membro ordinario SPI-IPA, ha insegnato presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia e il Corso di Laurea in Psicologia dell’Università di Pavia. È stata nella redazione di Psiche dal 2001 al 2009; fa parte del gruppo di studio internazionale Geografie della Psicoanalisi. Tra le pubblicazioni (cocurate con M. Francesconi), L’ambiguità nella clinica, nella società, nell’arte, Torino, 2012; Il sonno della ragione. Saggi sullaviolenza, Napoli, 2014; Aree di confine. Cosa, Corpo, Parole tra Filosofia e Psicoanalisi, Milano, 2017; Nec nomine. Nell’Argentina delle stragi: Menzogne, Verità, Identità, Padova, 2024; Freud a Gaza. Un testimone auricolare: lo psicoanalista, Pistoia, 2024.
CRISTIANO ROCCHI, membro ordinario con funzioni di training SPI IPA, vive e lavora a Firenze, insegna a Roma. È membro del gruppo di studio internazionale Geografie della Psicoanalisi. Tra le sue ultime pubblicazioni L’analisi reciproca di Sándor Ferenczi come precursore della self-disclosure controtransferale, in Rileggere Ferenczi oggi. Contributi italiani, a cura di F. Borgogno, e The body in Psychoanalysis, in When the body Speaks, a cura di R. Jaffè e D. Campbell (tr. in italiano in Il corpo che parla).
LIVIO BONI, psicoanalista, dottore di ricerca in psicopatologia, direttore di programma al Collège International de Philosophie, è autore di numerosi studi, tra i quali L’inconscio post-coloniale (Milano, 2018) e Psychanalyse du reste du monde (codiretto con Sophie Mendelsohn, Paris, 2023). Vive e lavora a Parigi.
"Elogio della vecchiaia - La vita ripensata e ricomposta" di FRANCO FERRAROTTI
Nel testo Franco Ferrarotti esplora la vecchiaia non come una malattia, ma come un periodo di salvezza e riflessione profonda. L’Autore rifiuta l’idea tradizionale che la vecchiaia sia sinonimo di declino, sostenendo che è invece un’opportunità per ripensare e ricomporre la vita con serenità e saggezza. Attraverso ricordi personali, riflessioni filosofiche e culturali, Ferrarotti celebra la solitudine scelta come momento di contemplazione, il ritorno alla natura e il ritrovamento di un senso di continuità tra infanzia e vecchiaia, tra inizio e fine.
FRANCO FERRAROTTI (1926-2024) è stato professore emerito di sociologia all’Università di Roma «Sapienza», vincitore del primo concorso bandito in Italia per questa materia. Fra i fondatori del «Consiglio dei Comuni d’Europa» nel 1949 a Ginevra; già responsabile dei «Facteurs Sociaux» all’OECE, ora OCSE, a Parigi; deputato indipendente per la III Legislatura; fondatore, con Nicola Abbagnano, dei Quaderni di sociologia nel 1951; cofondatore dell’Istituto di Scienze sociali di Trento nel 1962; dal 1967 dirige La critica sociologica; nel 1978 nominato «directeur d’études» alla Maison des Sciences de l’Homme a Parigi; insignito del premio per la carriera dall’Accademia nazionale dei Lincei il 20 giugno 2001; nominato Cavaliere di Gran Croce l’11 novembre 2005 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.