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Chiara Cavalieri

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Chiara Cavalieri è una figura di spicco nelle relazioni internazionali, con una particolare attenzione al Medio Oriente, alla diplomazia culturale e alle politiche internazionali. È Presidente dell’Associazione italo-egiziana Eridanus, nata a Torino nell’agosto 2021 con lo scopo di favorire la diplomazia culturale, ovvero lo scambio di idee, nozioni, progetti che riguardano arte, storia e letteratura, tra due nazioni affini alle quali l’appartenenza al bacino del Mediterraneo indica un percorso comune.

In qualità di presidente di Eridanus, Chiara Cavalieri ha guidato eventi di grande rilievo, come la mostra “Tutankhamon, 100 anni di misteri”, inaugurata a Venezia dove ha avuto il ruolo di accogliere personaggi di rilievo come il console generale egiziano Manal Mohamed Abdeldayem e il presidente del consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti, in un evento che ha costruito dialoghi e relazioni significative tra le due nazioni.

Nonostante viva a Terni, il nome di Chiara Cavalieri è conosciuto nei corridoi parlamentari, nelle sale del Campidoglio, al Circolo degli Esteri e nelle ambasciate, ma anche nelle aule universitarie e, soprattutto, all’Accademia d’Egitto, dove è di casa. Una coincidenza astrale, forse, le conferisce fattezze mediorientali che ben incarnano il grande Paese che è l’Egitto, per il quale nutre un amore nato spontaneamente e coltivato con dedizione e passione.

Come scrittrice e articolista, conduce interviste a diplomatici, esperti di geopolitica del Medio Oriente, scrittori ed esponenti culturali, con particolare attenzione al mondo egiziano. Collabora stabilmente con Anubi Magazine, Anubi TV ed Egitto-Ora, oltre a pubblicare regolarmente su testate come la Voce del Parlamento Report Difesa, Meridiano Italia e V Magazine e Assadakah News.

Nel 2022, è stata proclamata “International Witness” del Museo Archeologico di Sharm el-Sheikh, un riconoscimento prestigioso che testimonia il suo impegno instancabile nella promozione della cultura egiziana.

Dal punto di vista diplomatico ricopre la carica di Vice Presidente del Centro Studi dell’Unione dei Consoli Onorari Stranieri in Italia (UCOI) e dell’Unione dei Consoli Onorari Italiani nel Mondo (UCOIM), due incarichi che le consentono di partecipare attivamente a incontri istituzionali di rilievo, come il Congresso UCOIM tenutosi a Roma alla Farnesina. Durante questi eventi ha affrontato temi cruciali legati alla cooperazione culturale e scientifica internazionale, collaborando con figure celebri del mondo diplomatico italiano ed estero.

Chiara Cavalieri ha partecipato a percorsi formativi tecnici con la “Training Division” di STAM Strategic & Partners Group Ltd, società britannica operante nel settore Defense & Security, riguarda gli aspetti più complessi del Risk management all’interno delle organizzazioni, Socio-cultural Awareness, Strategic Comunication. Ha conseguito attestati con l’Istituto Studi Islamici Al Mustafà e Corsi di Tiro Tattico basico e avanzato con il Team Instructor Zero International e A.i.t.E.S. (Accademia Italiana Tecniche di Sicurezza).

Si tratta di una persona che è anche fortemente impegnata sotto il profilo religioso. Cura i rapporti tra i rappresentanti delle comunità musulmane e le autorità locali umbre, promuovendo il dialogo interreligioso sia a livello locale sia in contesti più alti, quando necessario. A Terni, ha promosso l’inaugurazione della prima area per la sepoltura dei defunti di fede islamica presso il cimitero di Collescipoli, un progetto che testimonia il suo impegno per l’integrazione e il rispetto delle diversità.

La Cavalieri ha maturato negli anni una lunga esperienza nel campo delle analisi geopolitiche relative al Medio Oriente. È spesso invitata a partecipare a conferenze, seminari e panel su temi di geopolitica, dove discute delle dinamiche complesse della regione, della politica estera dei paesi arabi e dei loro rapporti con l'Occidente. Ha trattato temi rilevanti come il conflitto israelo-palestinese, le relazioni tra i paesi del Golfo Persico, e il ruolo dell'Egitto come attore cruciale per la stabilità nella regione. Conosce le molteplici sfaccettature in particolare della complessa area di crisi egiziana, comprese le interferenze delle grandi potenze e il “grande gioco” che ne deriva. Nei suoi scritti, mai polemici ma sempre appassionati, racconta l’Egitto con una benevolenza amorosa che raramente anche un nativo sarebbe in grado di esprimere.

La sua esperienza nelle relazioni internazionali l’ha portata a essere una figura di riferimento per chi desidera comprendere meglio le complesse dinamiche politiche economiche che caratterizzano il Medio Oriente, e per chi è interessato a esplorare come costruire relazioni stabili e fruttuose tra le diverse culture e nazioni.

Un episodio particolarmente significativo si è svolto in occasione del Challenge Champions Forum, organizzato presso la sede della Egyptian Diving and Rescue Federation. L’evento ha visto protagonisti due giovani eroi del dialogo: il nuotatore egiziano Mohamed El Hussieny e il giovane italiano Flavio Locci, affetto da sindrome di Down

Grazie anche al sostegno di Chiara Cavalieri, che ha accompagnato suo figlio Flavio in questa straordinaria esperienza, la gara di un chilometro in mare si è trasformata in una celebrazione della fratellanza e della solidarietà. I due nuotatori, mano nella mano, hanno tagliato il traguardo insieme, cantando “Lunga vita all’Egitto e all’Italia”. Questo gesto ha simboleggiato l’importanza del rispetto reciproco e della condivisione, dimostrando che il dialogo tra i popoli può passare anche attraverso lo sport.

Chiara è una persona profondamente motivata da un desiderio di giustizia sociale, di pace e di cooperazione tra le diverse culture. La sua visione del mondo è orientata verso la costruzione di ponti tra i popoli e il superamento delle divisioni geopolitiche. La sua carriera, così come la sua vita personale, è segnata da un impegno costante nel cercare soluzioni pacifiche e collaborative ai conflitti internazionali.

Chiara Cavalieri rappresenta un modello di come cultura, diplomazia, dialogo interreligioso e passione possano unirsi per costruire ponti tra popoli e nazioni.

Il 24 gennaio 2025 presso la sede dell'Accademia d'Egitto a Roma, in occasione del Terzo Forum Culturale Italo-Egiziano gennaio 2025 a cui ha partecipato l'Associazione Assadakah con una sua delegazione per l'Italia, a Chiara Cavalieri, da parte del Canale del Turismo Arabo, della Associazione "Gusur" di Roma e del Ministero della Cultura della Repubblica Araba d'Egitto, è stato conferito un Riconoscimento con la seguente motivazione:

«Sono onorati di conferirle questo attestato in riconoscimento del Suo contributo negli anni, con la Sua arte, riconosciuta e apprezzata a livello internazionale, che rappresenta un messaggio di amore e pace per tutto il mondo».

SOLO TRE DOMANDE

  • Mi de­scri­vo con solo tre ag­get­tivi­
    • Eclettica.
    • Curiosa.
    • Tenace.
  • Il solo even­to che mi ha cam­bia­to la vita
    • L’Amore per l’Egitto.

l'intervista di Patrizia Boi

Qual è il ruolo dell'Associazione Italo-Egiziana "Eridanus" nella promozione del dialogo culturale e politico tra Italia ed Egitto?

L'Associazione "Eridanus" ha un ruolo fondamentale nel rafforzare i legami tra Italia ed Egitto, favorendo uno scambio continuo di idee, tradizioni e prospettive. Organizza eventi culturali, conferenze, mostre e attività diplomatiche che permettono ai cittadini italiani e egiziani di avvicinarsi alle rispettive culture, comprendendo più a fondo la storia, l'arte, la politica e le tradizioni di entrambi i paesi. Inoltre, l’associazione si impegna a sostenere progetti che facilitano la cooperazione in ambito economico e sociale, contribuendo così al rafforzamento delle relazioni bilaterali.

In che modo l'Associazione "Eridanus" affronta le sfide geopolitiche del Medio Oriente attraverso il suo lavoro culturale e diplomatico?

"Eridanus" affronta le sfide geopolitiche del Medio Oriente con un approccio che unisce la diplomazia culturale alla consapevolezza politica. L'associazione crea spazi di dialogo dove si discute di temi di attualità riguardanti il Medio Oriente, come il conflitto israelo-palestinese, il ruolo dell'Egitto come mediatore regionale e le problematiche legate alla sicurezza e alla stabilità. Organizzare eventi che coinvolgono esperti del settore, accademici e politici permette di promuovere una maggiore comprensione delle complesse dinamiche regionali, stimolando il dialogo tra le diverse nazioni del Medio Oriente e l'Occidente.

Come vedi il futuro dei legami tra Italia e Medio Oriente, in particolare con l'Egitto, e quale ruolo gioca l'associazione in questo scenario?

Il futuro dei legami tra Italia e il Medio Oriente, e in particolare con l'Egitto, è pieno di opportunità. Con l’Egitto che gioca un ruolo centrale nella politica e nella stabilità della regione, le relazioni tra i due paesi sono sempre più cruciali.
L’Associazione "Eridanus" è ben posizionata per favorire un futuro di cooperazione, offrendo una piattaforma per la cultura, l'educazione, e il dialogo economico e politico. Con l'aumento degli scambi culturali e diplomatici, credo che l’Italia e l’Egitto possano diventare alleati strategici non solo nel contesto della diplomazia internazionale, ma anche nel campo della sostenibilità, dell'arte e della tecnologia.

Quali sono, secondo te, gli aspetti culturali del Medio Oriente che meritano maggiore attenzione da parte dell'Occidente?

L'Occidente spesso non conosce abbastanza le ricchezze culturali, storiche e sociali del Medio Oriente, un'area che ha una tradizione millenaria di arte, filosofia, religione e scienza. È importante non ridurre la regione a una mera sequenza di conflitti e tensioni politiche. Gli aspetti come la musica, la letteratura, le tradizioni culinarie, le architetture storiche e le pratiche spirituali sono altrettanto fondamentali. Promuovere una comprensione più profonda della cultura araba e islamica può non solo sfatare pregiudizi, ma anche favorire un dialogo più aperto e costruttivo tra le civiltà.

Quali sono le sue prospettive per la diplomazia culturale in Medio Oriente e come può l'Italia contribuire a promuovere la pace nella regione?

La diplomazia culturale è uno strumento potente per costruire ponti tra i popoli e abbattere le barriere del pregiudizio e dell’ignoranza. L’Italia, con il suo patrimonio culturale e la sua tradizione di dialogo internazionale, ha molto da offrire al Medio Oriente in termini di scambi culturali, arte e educazione. La promozione di programmi che incoraggiano la cooperazione tra giovani, la formazione di talenti e il sostegno a iniziative culturali può favorire un cambiamento positivo. Inoltre, l’Italia, come membro dell'Unione Europea e con il suo ruolo nel Mediterraneo, può agire come mediatore nelle dispute regionali, sostenendo processi di pace attraverso il dialogo, l'educazione e il rafforzamento delle istituzioni democratiche nella regione.

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