Una mostra da non perdere a Firenze! Sabato 29 settembre 2018 alle ore 18,30, la Galleria Poggiali inaugura nella sede di Firenze (Via della Scala, 35/a e Via Benedetta, 3r) la mostra Making Time a cura di Lorenzo Bruni, costituita da opere di tre artisti internazionali: Slater Bradley (San Francisco, 1975), Park Chan-kyong (Seul, 1965) e Grazia Toderi (Padova, 1963). Il progetto propone tre mostre autonome di artisti di fama mondiale, ciascuna costituita e caratterizzata da “media” eterogenei che, in anteprima assoluta, presenta al pubblico europeo le ultime produzioni assieme ad opere storiche usualmente non fruibili nei musei italiani, sviluppate nei tre differenti ambienti della galleria fiorentina ed appositamente pensate per questa. Oltre alla volontà di creare tre eventi espositivi in un’unica soluzione, la novità della mostra consiste anche nell'aver considerato la scelta da parte del singolo artista di far dialogare opere prodotte in periodi disparati alla stregua di un intervento site specific. Si tratta dell’esordio assoluto alla Galleria Poggiali per Park Chan-kyong e Grazia Toderi - quest’ultima Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1993 - che, come Slater Bradley, il più giovane artista ad aver avuto una personale al The Salomon R. Guggenheim Museum di New York, hanno raccolto l’invito a presentare per la prima volta in Italia una serie di nuovi lavori, espressamente pensati per gli spazi della galleria: in particolare Slater Bradley propone i lavori sul David di Michelangelo, Blue David Shield, appena ultimati; Park Chan-kyong il video e i tre light-box Child Soldier; mentre di Grazia Toderi si vedrà la video istallazione Red-Map, oltre alla serie di disegni sovrapposti su carta da lucido Disappearing Map ad essa connessa. Fotografie, video, collage, video installazioni, disegni e interventi pittorici appartenenti a cicli diversi, assieme a nuove produzioni, sono quindi proposti a Firenze in un dialogo inaspettato e volto a illuminare/focalizzare il centro delle ricerche di questi tre artisti di fama internazionale in relazione con l’attuale mondo digitale, post-ideologico e globale. Slater Bradley, Park Chan-kyong e Grazia Toderi sono artisti che pur di provenienza culturale differente (U.S.A., Corea del Sud e Italia) hanno in comune l'aver iniziato il loro percorso adottando le immagini in movimento non tanto per celebrare la novità del nuovo medium della video d'arte, bensì per riflettere sul ruolo della narrazione, del pubblico e dell'opera d'arte in un momento in cui la diffusione di internet e della globalizzazione dei mercati parcellizzava i tradizionali centri di potere, oltre ad alterare il modo di raccontare i fatti, le aspettative e il privato.
Gli artisti e le opere
Oltre al video Sequoia del 2013, Slater Bradley presenta due lavori su tela del 2011, l’opera Parthenon Solar Shield del 2018 emanazione della serie esposta alla Biennale di Venezia del 2017, ed i nuovi lavori monocromi blu sempre del 2018, oltre alle opere realizzate specificamente per Firenze sul David di Michelangelo. Il percorso della mostra, eterogeneo, prosegue con le opere di Park Chan-kyong visibili per la prima volta in Europa: si tratta non solo del video e dei tre light-box Child Soldier, ma anche delle fotografie che esaminano il complesso sociale e politico della storia della Corea del Sud, della tradizione folk e dello sciamanismo; ma al tempo stesso l’impatto della guerra in Corea e la conseguente divisione tra sud e nord. Nella project room di via Benedetta, oltre alla proiezione video Red Map del 2018, Grazia Toderi propone un focus inedito sul 1997: i disegni su carta storici assieme al celebre lavoro Centro, cibachrome su plexiglass, mentre in via della Scala si dipana la cartografia immaginaria di Atlante Rosso: otto fotografie, tre delle quali di grandi dimensioni, create pensando alla sedimentazione della nostra terra e alle orbite dei pianeti, ma anche alle orbite dei nostri occhi, il rosso infatti è realizzato partendo dal colore delle luci artificiali delle nostre città nella notte. Disappearing Map sono tre lavori inediti realizzati su 5 o 6 fogli di carta da lucido ciascuno, sovrapposti.
Come scrive il curatore della Lorenzo Bruni nel testo in catalogo, che ospita anche una conversazione con ciascun artista, “Il titolo Making Time suggerisce una chiave di lettura inedita con cui osservare le opere degli artisti in mostra, soprattutto nel momento in cui le loro opere video convivono con le altre di natura fotografica, pittorica o scultorea”. La mostra, visitabile dal martedì al sabato (ore 9-13 e 15-19), resterà visibile fino al 15 dicembre 2018.