Esce nelle sale italiane il 18 ottobre "Le Ereditiere", primo lungometraggio dello sceneggiatore e regista paraguaiano Marcelo Martinessi, film premiato a Berlino con l'Orso d'Argento per la migliore attrice, l'impeccabile Ana Brun. Asuncion, la capitale del Paraguay, in questo straordinario film, ci appare come una città abitata da sole donne, in uno spazio atemporale, fatto di bellissime case, piene di oggetti preziosi, dentro le quali si muovono vecchie e ricche signore appartenenti all'elite che il regime ha protetto e represso allo stesso tempo, creando individui per i quali è impossibile sfuggire a questa logica; la sensazione suscitata, infatti, è che vivano in una gigantesca prigione. La narrazione ruota intorno a due donne, non più giovani, non più amanti, non più felici e non più ricche: Carmela detta Chela (Ana Brun) e Chiquita detta Chiqui (Margarita Irún). Vivono insieme da più di trent'anni (come gli anni della dittatura) in una casa dove tutto è in vendita, tranne i muri. I quadri, l’argenteria, i mobili, non ci sono più soldi, non si sa se dissipati da Chela o da Chiqui. Probabile la seconda, che difatti finisce in galera per debiti non pagati. Chiqui, la più assertiva delle due, da cui Chela è sempre dipesa per gli affari quotidiani. E che forse, esattamente come Alfredo Stroessner ha fatto con i paraguaiani, l’ha usata, manipolata, repressa. Chela si ritrova per la prima volta sola, si deve arrangiare, deve uscire dall’apatia che vela il suo sguardo e le sue giornate. Scoprirà di avere una straordinaria dimestichezza alla guida della logora Mercedes, offrendosi di scorrazzare le annoiate e affatto indipendenti ricche vicine, che trascorrono il loro tempo a casa le une delle altre, giocando a canasta. E proprio durante uno degli interminabili pomeriggi di attesa, un'epifania avrà il volto fatale e dirompente di Angy (Ana Ivanova). Una storia di intensa e viscerale emancipazione, raccontata con estrema delicatezza, senza mai alzare la voce, senza agitare bandiere, puntando tutto sull'audacia che le donne hanno di cambiare.
SOLO TRE AGGETTIVI
- Intenso
- Rivoluzionario
- Imperdibile