'La donna dello scrittore', diretto da Christian Petzold, distribuito in Italia da Academy Two e presentato in Concorso all’ultima Berlinale, è stato designato "Film della Critica" dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: "Christian Petzold crea un corto circuito tra Storia e tempo portando il film a una circolarità eterna, dove i personaggi diventano fantasmi, mostrando come i migranti e i fuggitivi di ogni epoca siano costretti a essere sempre in transito. Tra identità rubate e clandestinità obbligatorie, un melò stratificato e labirintico che declina dolente una impossibile storia d’amore". Tratto dal romanzo 'Transito' di Anna Seghers, scritto a Marsiglia nel 1942, il film vede nel ruolo dei due protagonisti Franz Rogowski e Paula Beer, affiancati da Godehard Giese, Lilien Batman, Maryam Zaree, Barbara Auer e Matthias Brandt, ed è ambientato in uno strabiliante parallelismo tra i fatti storici del passato e la Marsiglia dei giorni nostri. Il regista spiega così la sua idea di collocare la storia nell'epoca attuale: "Non volevo ricostruire il passato. Ci sono rifugiati in ogni parte del mondo e viviamo in una Europa in cui riemergono i nazionalismi, non volevo ritrovarmi nella comfort zone della ricostruzione storica". 'La donna dello scrittore' mostra allo spettatore la condizione di 'sospensione' in cui vivono tutti coloro che stanno fuggendo e non hanno ancora trovato un luogo dove possano sentirsi al sicuro e 'a casa'. Attraverso la storia d'amore di Georg e Marie, ci si ritrova a riflettere su tematiche di grande importanza e, purtroppo, quanto mai attuali, come le guerre, gli esodi, i rifugiati. Dice a questo proposito il regista: "Ho capito durante le riprese, mentre mettevo in connessione il passato e il presente, come fosse facile immedesimarsi nei panni di un rifugiato. La nostra identità profonda è quella di un rifugiato".
SOLO TRE AGGETTIVI
- Attuale
- Coraggioso
- Originale