Annamaria Rivera ha insegnato Etnologia e Antropologia sociale nell'Università di Bari. E' autrice e curatrice di numerosi volumi. Ha pubblicato, tra gli altri, "Il fuoco della rivolta" (Dedalo 2012), "La Bella, la Bestia e l'Umano" (Ediesse 2010), "Regole e roghi" (Dedalo 2009), "La guerra dei simboli" (Dedalo 2005), "Estranei e nemici (Derive Approdi 2003), con R. Gallissot e M. Kilani "L'imbroglio etnico in quattordici parole-chiave" (Dedalo 1997). Collabora con quotidiani e riviste, è autrice di un romanzo, "Spelix" (Dedalo 2010). L'abbiamo incontrata in occasione della sua mostra fotografica "Un’antropologa ad Essaouira" con la presentazione del volume "La città dei gatti. Antropologia animalista di Essaouira" frutto dell’indagine antropologica pluriennale condotta dall’autrice. Ha esposto una selezione di foto, realizzate ad Essaouira nel corso della ricerca, testimonianza non solo della bellezza del luogo, ma anche dei suoi abitanti umani e non - umani e delle relazioni di convivenza, tolleranza ed empatia che esistono tra loro. Oltre a rispondere alle nostre tre domande Annamaria ci ha raccontato della sua attività nel sociale: "da trentanni mi occupo di lotta contro il razzismo e la discriminazione, non solo scrivendo articoli e libri, ma anche facendo l'attivista. Se devo indicare un fatto in particolare io e mio marito abbiamo ospitato per più di otto anni un giovane di origine nigeriana richiedente asilo con una storia terribile alle spalle".
SOLO TRE DOMANDE
- Mi descrivo con solo tre aggettivi
- Antispecista
- Antropologa
- Amante della fotografia
- Il solo evento che mi ha cambiato la vita
- L'incontro con Vittorio Lanternari e quello con i gatti
- Solo un link socialmente utile