Save the date! All'Asylum Fantastic Fest sabato 10 maggio alle 18.30 verrà presentato il volume edito dalla Falsopiano dal titolo 'La musica nel Cinema Thriller' del Maestro Marco Werba. Condividiamo con voi la prefazione del libro di Roberto Lasagna: "Marco Werba, compositore e direttore d’orchestra attivo dal 1988, analizza in questo trattato le colonne sonore dei film di genere, in particolare quelle dei grandi maestri Bernard Herrmann (Psycho e Vertigo) e Jerry Goldsmith (Basic Instinct), citando anche John Williams, John Barry, Christopher Young, Ennio Morricone, Pino Donaggio, I Goblin e molti altri. Nel libro vengono anche analizzate le partiture scritte da Werba per “Giallo” di Dario Argento, per le quali il compositore ha vinto tre premi. Un film, Giallo, dal destino distributivo tormentato, movimentato dal guizzo visivo di un direttore della fotografia d’ispirazione realista, dove il serial-killer si chiama Giallo, proprio come il genere cinematografico e letterario da cui Argento prende le mosse. Werba porta il suo contributo a un cinema che cerca ancora il sapore della verità, il cui budget consistente e la troupe statunitense sono il contesto grazie a cui compare ancora una volta Torino, ambiente cosmopolita che permette al serial killer di allestire il suo sordido nascondiglio. Il film traghetta volti del cinema di Polanski (Adrien Brody e Emanuelle Seigner), tra le tinte fosche del cinema argentiano, a ribadire convergenze tra corpi e volti della perdita e dell’isolamento. Alle origini di “Giallo” ci sono sempre un trauma e una situazione di oppressione del singolo (come ne “Il pianista” o in “Profondo rosso”). Il serial killer, schernito e deriso nell’orfanotrofio in cui fu rinchiuso da piccolo a causa del suo aspetto fisico, si “riscatta” provando piacere nel rapire e torturare donne bellissime. Le sottopone a sevizie e le lascia agonizzanti fino a quando, completamente appagato, le uccide e cancella le tracce dei loro corpi. Soprattutto il mondo della moda sembra essere il luogo in cui l’assassino può trovare le sue vittime, dove la dimensione artificiale gioca un ruolo di tutto rispetto. Il narcisismo infranto è all’origine di un trauma che scatena una spasmodica sete di vendetta nei confronti di chi, come le fotomodelle, è idolatrato per il solo aspetto fisico. Argento si serve di immagini suadenti e la musica di Werba le impreziosisce, per affondare colpi contro l’apparenza in cui ci muoviamo e agitare un monito contro la superficialità: una partitura contro l’indifferenza delle persone per le quali tutto diventa apparenza e virtualità, mentre il racconto crea un senso di attesa inquietante, per le vittime ma anche per lo spettatore. L’esperienza accumulata da Werba in trenta anni di attività, è stata documentata e trascritta in questo minuzioso ed accurato libro, in cui emerge il punto di vista originale e inconsueto di un compositore, non un critico musicale (ma Werba ha svolto anche questo ruolo in passato, scrivendo vari articoli su riviste specializzate), che va a colmare un vuoto nel panorama letterario. L’autore focalizza l’attenzione sulla funzione pragmatica della musica e la capacità che ha di suscitare emozioni nell’inconscio dello spettatore, analizzando le funzioni espressive del commento musicale nei film di genere (thriller, horror, fantascienza), il metodo di lavoro del compositore, la collaborazione con il regista e il produttore, la convivenza tra dialoghi, musica ed effetti sonori, l’uso espressivo del “silenzio” e la musica per contrasto. Pensiamo che questo saggio possa essere un punto di riferimento per tutti i compositori che intendano seguire lo stesso percorso dedicandosi, con impegno e professionalità, alla scrittura di colonne sonore per film di genere."