Prosegue anche oggi pur nella sua atemporalità poetica questa così limitata raccolta di poesie applicate al quadrante dell'orologio a muro; le poesie sembrano compenetrarsi con il certo battito dei secondi; eppure ognuna di esse non dura più di 7 secondi od 8, aumentando le pause, su uno spazio percorribile su una strada di 17 sillabe e non 18, 17 sillabe e non 16; intanto la rumorosa lancetta va avanti da anni, imperterrita, in senso orario, ma di tanto in tanto incontra l'istante e la percezione silenziosamente muta, il secondo si dilata nel non tempo, e non saprei proprio il perché.
La foto scattata da Sara Monachesi sembra illuminare le “ore” che s'intravvedono anch'esse provvisorie.
Gli Haiku dell’Ogni istante
(applicati al quadrante circolare dell'orologio a muro)
Nell’infinito
ritrovi il tanto tempo
ormai finito
Composizione originale
di Claudio Monachesi