Solo Menti

Pino Casamassima

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Alle elementari, cioè negli anni del boom economico, dal 1959 ai primi anni 60, passato un certo numero di giorni, cominciavo a tormentare la suora maestra perché facessimo un “tema” in classe (qualche mio compagno avrebbe voluto cavarmi un dente senza anestesia). Ho attraversato le medie inferiori e superiori coi remi affondati nella scrittura – eccellendo (poi però “compensavo” rimediando 2, 3 in matematica). All’esame di maturità feci – direttamente in bella e con due grafie diverse – il mio tema e quello della mia ragazza dell’epoca (astutamente sedutasi dietro di me). Il resto è venuto da sé. Negli anni “affollati” di politica e creatività quotidiana debordante la maggior parte dei testi dei “ciclostilati in proprio” del mio gruppo politico erano miei. “L’ultimo concerto – romanzo di formazione, musica e politica nell’Italia degli anni Settanta” è il mio personalissimo recupero di quegli anni sul piano della memoria. Il mio rapporto con la scrittura è sempre stato bulimico e quindi non avrei potuto fare altro nella vita se non pigiare tasti (dalle Olivetti ai primi Mac ai tanti pc successivi). La necessità di sperimentare nuove forme narrative mi ha portato al teatro come autore e narratore dei miei stessi testi. Oltre trent’anni fa, scrissi la sceneggiatura della Storia della Filosofia antica a fumetti su testi di mio padre, poi diressi Cronos, un mensile di Storia a fumetti: un’esperienza molto divertente. Confesso di avere avuto la fortuna di far diventare professione le mie passioni: innamorato – ad esempio – della Formula 1 (non della Ferrari, della F.1) fin dal tempo dei calzoni corti, sono riuscito a entrare in quel mondo per alcuni anni, ma anche quella esperienza terminò quando iniziai ad annoiarmi. Attualmente mi divido fra giornali, libri, teatro, eventi culturali. Con l’ultimo “bimbo” (ché tali sono i miei libri), Legami criminali, mi sono confrontato con diversi generi letterari, perché credo che il senso della narrativa sia ormai solo sulla forma, ché la sostanza è già stata espressa tutta. Mi sarebbe piaciuto conoscere anche il mondo del cinema, ma non è stato possibile, anche perché ho sempre vissuto alla periferia dell’Impero e il cinema richiede una presenza pressoché perenne nei suoi luoghi.

SOLO TRE DOMANDE

  • Mi de­scri­vo con solo tre ag­get­ti­vi
    • Curioso
    • Affabulatore
    • Terrone (anche se ho sempre vissuto in “Padania”)
  • Il solo even­to che mi ha cam­bia­to la vita
    • La mia nascita.
  • Solo un link so­cial­men­te uti­le

SOLO QUALCHE IMMAGINE

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