Save the date! Mercoledì 19 febbraio presso Sinestetica a Roma la proiezione gratuita di "Inside out"! Il film di Pete Docter e Ronaldo Del Carmen del 2015 verrà proiettato alle 20.30 in lingua originale con i sottotitoli. In una fase produttiva contrassegnata da troppi sequel, la Pixar ritrova in Pete Docter e nel suo Inside Out le certezze degli anni passati. Una pellicola sfavillante nei colori, nel ritmo e nella scrittura.
Nel Quartiere Cerebrale, il centro di controllo collocato nella testa della giovane Riley, 11 anni, cinque Emozioni sono al lavoro. A guidare le operazioni ci pensa Gioia, impegnata a rendere Riley sempre felice. Poi ci sono Paura, Collera, Disgusto e Tristezza, che non è molto sicura del suo ruolo. Nemmeno gli altri, a dire la verità. Quando la famiglia di Riley si trasferisce in una grande città, le Emozioni dovranno fare un gran lavoro per guidare la ragazzina in questo difficile momento di transizione e cambiamento…
“Il centro gravitazionale di Inside Out, e della filosofia Pixar, è e resta la famiglia. Tradizionale ma non conservatrice, moderna ma nostalgica. Una famiglia americana, con tutti i limiti e i pregi che questo può comportare. Docter è il cantore di una eterna età dell’innocenza, dell’aeroplanino che riesce a farci mangiare persino i broccoli, di mamma e papà che si vogliono bene, dell’amore senza tempo (anche quando è bruscamente interrotto, come in Up e Alla ricerca di Nemo), dei giocattoli e degli amici invisibili, delle emozioni (costruttive). Pete Docter e la Pixar sono la vera Disney, quella che probabilmente avrebbe ricostruito zio Walt: storie, contenuti, ottimismo, perfezione grafica, sperimentazione, coraggio. Perché, in fin dei conti, la Pixar è narrativamente e graficamente coraggiosa anche con Inside Out: non cede agli script zeppi di inutili gag, ad ammiccamenti e canzoni, non insegue le linee di design della DreamWorks, regala sprazzi di animazione altra, così consapevole ed essenziale da riecheggiare Cavandoli. La Pixar non ha paura di mettere il proprio pubblico di fronte allo scorrere inesorabile del tempo, al peso e ai limiti della memoria, all’oblio. Nell’universo Pixar si può davvero morire, sparire, essere dimenticati. Nei film Pixar si può piangere.
Alla fine, continua a essere questo il segreto della Pixar, l’ingrediente magico che le altri colossi dell’animazione in computer grafica continuano a ignorare: la storia. La scrittura è la base di partenza di Inside Out, come lo era del primo Toy Story o di Wall-e. Poi vengono le animazioni, i character design, l’infinità di pixel. Memore della lezione dello Studio Ghibli, la Pixar ha creato un universo narrativo coerente e riconoscibile.”
Enrico Azzano su Quinlan.it
https://quinlan.it/2015/05/20/inside-out/
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