Il 7 maggio del 1979 ebbi l'approvazione del poco pubblico che mi leggeva e il disprezzo inossequiente di altri altrettanti che non ammettevano la “sperimentazio poetica” di molte delle poesie dal libro “I respiri” e che manifestava il dissenso durante le mie presentazioni poetiche a dir il vero “irregolari”; dissenso da me apprezzato perché quanto meno urlato a vis a vì.... perché questi, o cari lettori, erano i gloriosi anni '70, per fortuna, anche se sul finire, dove i colori, le cose, erano ancora visibili e netti, e non pasolinianamente incolori come oggi. Come quella volta che il professor G.C., a cui sottoponevo privatamente un mio pezzo poetico, interruppe drasticamente la lettura sbattendo il pugno sul tavolo insieme urlando “No!!! No!!! Questa è antipoesia!!!...”. Devo dire che non mi sentii umiliato e offeso, anzi apprezzai molto la sincerità del suo gesto e della sua critica. Purtroppo una miriade di questi personaggi sono stati devitalizzati dai ritmi incalzanti che il sociale dagli anni '90 in poi ci ha imposto; da quando ci siamo convinti che oltre al circondario della nostra famiglia e della nostra abitazione non ci sarebbe stato altro: un gran corpo fatto di gruppicoli di cellule separate non comunicanti o pochissimo tra loro; per via dei tanti impegni, del poco tempo a disposizione... Poi tra noi, e lo sappiamo bene, si è insinuato il virus e il tempo invisibilmente si è dilatato, tanto dilatato... Tutti i nostri tanti impegni si sono disidratati! Il surreale felliniano devoluto al suo centenario dalla nascita si è manifestato a tutto tondo nella nostra quotidiana realtà. Ma perché sto dicendo tutto questo?
Torniamo alla poesia.
Quella di questa domenica, in ricordo di quel 7 maggio di 41 anni fa, vuole essere il mio grido approvativo di quel giovine poeta che così poetava:
I comizi delle bocche
Le diatribe sbraitanti
La messinscena della realtà
Le sillabe propense d'abbaio
Il silenzio adibito
alla rarefazione degli auricoli
E la leva ossuta che solleva
l'anima per portarla nel vento
azzurro delle immagini ipersensibili
E l'anima trangugia immagini
il vento l'azzurro
e l'anima.
Composizione poetica originale
di Claudio Monachesi
Roma 16 maggio 1978
Questa poesia si trova a pag. 68 del libro “I respiri” edito nell'ottobre del 1978 dalla casa editrice Magalini di Brescia. Per la Collana Poeti e Scrittori del nostro tempo.