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Nick Drake è il più silenzioso rivoluzionario della canzone folk a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta e Pink Moon è il più urgente dei suoi album, il più vero, il più suo. Terzo e ultimo capitolo di una carriera tristemente breve, Pink Moon è scarno, spoglio, registrato in poche ore dal solo Drake, rinunciando a tutto tranne che al minimo indispensabile, ovvero la sua voce e la fida chitarra Guild; è un disco low-fi ante-litteram, un esempio di come non servano giochi di prestigio per svelare un universo interiore fragile e riluttante e per toccare la perfezione. In un’epoca di ingigantimento e ridondanza della forma canzone, Drake ha raccolto undici episodi implosi, polverizzati, undici frammenti di un discorso sulla vita, sulla ricerca di sé, sull’amore e sulla sua impossibilità, intersecando gioia e malinconia, semplicità e ricercatezza, oscurità e redenzione, cercando un appiglio nell’essere umano e consolazione nella natura. Ennio Speranza racconta un capolavoro disgregato, solo in apparenza incompiuto, dove tutto ciò che al tempo della sua pubblicazione poteva essere visto come disomogeneo sembra oggi splendidamente lucido e coerente, e invita il lettore a puntare l’attenzione su ciò che spiega, anzi dispiega, una canzone: la musica. Perché Drake, nonostante una certa retorica post mortem tenda a dimenticarlo, ancor prima di essere un autore e un cantante era un musicista, e (anche) come tale merita di essere ricordato.
Ennio Speranza è nato a Roma nel 1966. Musicologo, sceneggiatore e drammaturgo, è stato professore a contratto in Storia della musica all’Università “Sapienza” di Roma e ha insegnato alla SP Escola de Teatro di São Paulo, Brasile. Attualmente insegna Storia della Popular Music al Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone. Collabora con Rai Radio Tre come consulente musicale, regista e conduttore. Oltre ad articoli, saggi musicologici, voci d’enciclopedia e traduzioni, ha all’attivo testi teatrali, sceneggiature, libretti d’opera, racconti, testi di canzoni. Nel 2010 ha pubblicato il libro di racconti La volubile e altre storie e nel 2013 la raccolta di testi teatrali Teatro ossessivo. Sempre nel 2013 è uscito il saggio Una pianta fuori di clima. Il quartetto per archi in Italia da Verdi a Casella. Alessio Dimartino nasce a Roma nel 1982. Vince la sezione narrativa del concorso Martelive nel 2006. Pubblica il primo romanzo nel 2010 con la LAB Edizioni (Tutti vivemmo a stento). Nel 2012 e 2014 pubblica altri due romanzi per la Giulio Perrone Editore (Il Professore non torna a cena e C’è posto tra gli indiani. Con quest’ultimo viene candidato al Premio Strega). Suoi racconti appaiono negli anni in numerose antologie e riviste di vari editori. Spera che il meglio debba ancora venire ma è una speranza piuttosto flebile, per la verità.
Stefano Tallini è chitarrista, compositore, docente di chitarra e propedeutica musicale, si laurea al Conservatorio di Frosinone in chitarra elettrica jazz/pop con una tesi di laurea su Nick Drake e prosegue poi gli studi all’Università di RomaTre nella magistrale di Didattica della Musica, affiancando a questa lo studio della composizione e la musica applicata alle immagini con Andrea Grant. Insegna in diverse scuole del territorio romano (Roma Spazio Musica, Il Cantiere della Musica, MAB Music Academy) e si dedica alla composizione e alla scrittura di musiche per le immagini, firmando le musiche di cortometraggi (Il Piccolo Mago, Rabbit Game, In Your Strings) e lavori teatrali (Otello con la compagnia Lo Spazio Vuoto). Lavora anche come orchestratore virtuale con Libero Iannuzzi per i suoi libri didattici e con Barbara Panzarella per la realizzazione del musical Renzo e Lucia, andato in scena ad agosto 2020 a Lamezia Terme.
Ha pubblicato con la band Bells in Autumn un LP omonimo ed è attualmente al lavoro sulla produzione del suo primo disco solista