WENIN, PAPA, VIRGILI, FORNARO, SCARDICCHIO, ANDERLE, ASCIONE, BETTAZZI, CORNATI, DAUCOURT tra le novità di ottobre di EDB
Diana Papa - Rosanna Virgili - Antonella Fornaro - Antonia Chiara Scardicchio
Diventare adulti I passaggi della vita. Un approccio interdisciplinare. Prefazione del cardinale Angelo De Donatis
Pagine: 176, dal 28 ottobre in libreria.
Quattro donne – una clarissa, una biblista, una psicoterapeuta e una pedagogista – indagano in questo libro il fenomeno dell‘adultescenza e sollecitano l’esigenza di favorire il salto nell’adultità. L’obiettivo è proporre ai formatori e non solo uno strumento di studio e d’intervento, di osservazione e di progettazione, utile nei contesti pastorali ed educativi.
Diana Papa prende in esame, sotto il profilo antropologico e spirituale, i fondamenti umani ed esistenziali – l’identità, il senso della vita, di appartenenza, la capacità relazionale – che, se riconosciuti, facilitano il salto dall’adolescenza all’adultità, favorendo l’unificazione della persona.
Rosanna Virgili, partendo dal libro dei Proverbi e della Sapienza, tratteggia, attraverso alcuni personaggi biblici, l’adultescenza o la maturità. La loro esperienza offre al lettore uno specchio di ciò che da sempre può accadere, per leggere la propria storia attraverso la Scrittura.
Antonella Fornaro traccia l’identikit psicologico dell’individuo adultescente e adulto; l’analisi di alcuni processi permette al lettore di leggere, confrontare e verificare il proprio vissuto con tale proposta.
Antonia Scardicchio, con il suo intervento di carattere antropo-pedagogico, focalizza infine la riflessione intorno all’adultità, collocandola all’interno della domanda identitaria, intesa come domanda vocazionale che non si esaurisce una volta per tutte, ma chiede la cura costante della postura del pellegrino.
Diana Papa, clarissa del monastero di Otranto, è pedagogista, counsellor professionista a indirizzo analitico-transazionale. Collabora con Agensir, il Centro Nazionale Vocazioni della CEI e la rivista Consacrazione e servizio.
Rosanna Virgili, biblista e scrittrice, è docente di Esegesi all‘Istituto Teologico Marchigiano (Pontificia Università Lateranense), alla Facoltà Teologica Pugliese e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rimini.
Antonella Fornaro, docente alla Scuola di specializzazione in Psicoterapia SIFP in Roma, è psicologa clinica, psicoterapeuta, membro didatta e supervisore clinico della European Association for Transactional Analysis e dell’International Transactional Analysis Association.
Antonia Chiara Scardicchio insegna Pedagogia generale e Sociale ed Educazione degli Adulti all’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”. Fa parte del collegio dei docenti del dottorato internazionale in Neuroscience ed Education.
André Wénin, Il Libro dei Giudici
Pagine: 120 in libreria dal 14 ottobre.
Nonostante racconti anche la celebre storia di Sansone e Dalila, il Libro dei Giudici è uno dei meno conosciuti della Bibbia, vittima di una censura ecclesiastica che lo ha escluso quasi del tutto dalla liturgia cristiana. A prima vista non vi si trovano che astuzie, finzioni, menzogne, saccheggi, assassini, guerre, massacri, violenze: nulla per chi cerca nella Scrittura un’edificazione spirituale o una riflessione che gli consenta di coltivare il senso del giusto e del bene.
Eppure, sebbene la sua teologia esplicita sembri molto rudimentale, se letto come opera letteraria il Libro dei Giudici riserva molte sorprese. Lungi dal disinteressarsi della sorte del suo popolo o di aspettare che risponda alle esigenze dell’Aalleanza, Dio cerca di educare Israele senza forzarne la libertà, ma mostrando che l'idolatria è il vero nemico interiore, la peggiore delle schiavitù.
André Wénin è professore emerito di Antico Testamento e di Ebraico biblico all'Università cattolica di Louvain-la-Neuve. Per EDB ha pubblicato di recente: Abramo e l’educazione divina (2017), Salmi censurati (2017), Il miracolo del mare (2019), Dieci parole per vivere (2019) e Abramo (2019).
Alessandro Anderle, La Pulce e l’elefante Uomini e animali tra natura e relazione. Prefazione di Rinaldo Ottone
Pagine: 140, in libreria dal 21 ottobre
Come è possibile racchiudere in un solo termine l’intera biodiversità e paragonare un elefante, una pulce, uno scimpanzé? Che cosa accomuna gli esseri viventi che chiamiamo animali, se non il fatto di non appartenere alla specie umana? Questo libro si propone di interrogare, nella storia del pensiero filosofico occidentale, alcuni autori che hanno riflettuto su questi temi, mettendo in luce come l'animale-umano utilizza l’animale-animale per costruire la propria soggettività, quasi per fondarla sulla differenza fra il primo – l’unico dei due che può dire «io sono» – e il secondo.
Tutto ciò ha precise conseguenze anche nella nostra vita quotidiana. La vita che si attribuisce all’animale è una vita «degna di essere vissuta»? Se la risposta è affermativa, che cosa dire dell’allevamento intensivo degli animali come forma di sostentamento per l’uomo?
In ciò che comunemente chiamiamo mondo animale si cela un'opportunità per il mondo umano: quella di riconoscersi abitanti dello stesso mondo, della stessa realtà. L'animale è qui e ci guarda dalla notte dei tempi, forse per ricordale all'animale umano che la Verità la si trova nella relazione. che la Verità è relazione. Ciò dovrebbe implicare un nuovo paradigma filosofico, che parta da ciò che all'animale indiscutibilmente ci accomuna: la nascita.
Alessandro Anderle, laureato in Filosofia e Linguaggi della Modernità e in Scienze religiose, insegna Religione cattolica nelle scuole superiori e collabora con il Centro internazionale di studi sul religioso contemporaneo di San Gimignano (Siena)
Antonio Ascione, Il Bene della giustizia. Storia e attualità di un ideale
Pagine: 280, in libreria dal 14 ottobre
Attraverso un itinerario storico tra i grandi autori del pensiero occidentale, questo volume ripercorre il tema della giustizia, dall’antichità a oggi, e ne ripropone l’attualità. Il percorso consente di ragionare sul significato della vita buona e su come sia possibile creare una cultura pubblica capace di assumere e superare i conflitti e i dissensi che inevitabilemnte si manifestano. L’ideale di una società giusta, infatti, non si ottiene mirando semplicemente al massimo dell’utilità o della libertà di scelta per i singoli individui. Una società giusta esige un forte senso della comunità. È necessario allora trovare il modo di dedicarsi al bene comune e contrastare le concezioni che si limitano all’aspetto privato, coltivando la giustizia in una logica sana di solidale fraternità.
Antonio Ascione, sacerdote della diocesi di Napoli, è assistente diocesano per il settore adulti dell’Azione Cattolica Italiana e docente alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione S. Tommaso, e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Donnaregina» di Napoli. All’insegnamento accademico unisce l’impegno della predicazione e della formazione dei laici, soprattutto nel campo teologico e sociale.
Luigi Bettazzi, Sognare eresie. Fede, amore e libertà
Pagine: 160 in libreria dal 28 ottobre
«Il 9 dicembre 2019, papa Francesco ha ricevuto in Udienza il Seminario Regionale di Bologna, che celebrava i suoi cent’anni. Nel suo discorso il Papa, dopo aver salutato i presenti e ringraziato il cardinale Zuppi per il suo discorso, ha voluto ricordare monsignor Bettazzi, “quasi coetaneo del Seminario”. In realtà, sono nato nel 1923, ed ero stato alunno di quel Seminario dal 1938 al 1942, insegnante dal 1950 al 1963.
Ho approfittato dell’incontro per offrire al Santo Padre copia del mio ultimo libro Il mio Concilio Vaticano II. Prima, durante e dopo, essendo rimasto l’ultimo Padre conciliare italiano vivente. Un vescovo importante del Vaticano ha commentato con una battuta sorridente: “Sarà una delle sue solite eresie”. L’ho presa bene pensando che la parola “eresia” originariamente, dal greco, significa “scelta”, preferenza».
Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, ha partecipato a tre sessioni del concilio Vaticano II ed è stato presidente nazionale e internazionale di Pax Christi. Laureato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e in Filosofia all'Università di Bologna, è stato nominato vescovo ausiliare di Bologna nel 1963. Per EDB ha pubblicato diversi libri, tra i quali: Vescovo e laico? Una spiegazione per gli amici (42011), Viva il papa, viva il popolo di Dio! (2013); Il mio Concilio. Prima, durante, dopo (2019); Aprirsi agli altri, aprirsi a Dio. Ragione, intelligenza, fede nella nostra vita (2020).
Dario Cornati, Il Nome divino e l'incanto del vivere Postfazione di Pierangelo Sequeri
Pagine: 528 in libreria dal 28 ottobre
L’ampia scena che fa da sfondo a questo studio è quella dell’attuale riscoperta del sacro nel contesto pubblico e privato. L’interesse più specifico riguarda invece la ricerca di un nucleo antropologico di base, riconosciuto come principio condiviso del sentimento religioso del senso. A questo fine il volume si impegna, fin dall’apertura del sipario, ad intercettare il «cuore» – ma si potrebbe anche dire, il logos e l’ordo – di tale esperienza universale, concentrandola attorno alla figura della nominazione di Dio. Dopo aver illustrato il valore storico e la debolezza congenita dei modelli teorici alternatisi sul campo di una valutazione critica della prassi religiosa (naturalismo, positivismo, critica dell’ideologia, fenomenologia), il piano di lavoro assume le questioni giudicate per lo più fondamentali. Che cosa identifica e subito distingue l’esperienza religiosa della giustizia e della verità dell’esistere da altre figure intenzionali del senso? Dove si insedia il suo principio, eticamente inconfondibile? Come si accende quella forma dell’adesione emozionata e convinta alla vita di Dio, che coltiva la sua espressione soggettiva e comunitaria, affettiva e concettuale, simbolica e pratica, nelle espressioni del vissuto religioso e spirituale? E, infine, come si forgia con le parole che contano e i segni che valgono un rapporto autentico con la dismisura del sacro?
Dario Cornati insegna Metafisica dell’amore, Filosofia della religione e Teologia fondamentale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Di recente ha pubblicato: L’amore che tutto compie. Verità e giustizia di agape in Hans Urs von Balthasar (LEV 2018) e «Ma più grande è l’amore». Verità e giustizia di agãpè (Queriniana 2019).
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Gérard Daucourt, Preti spezzati. A cura di Francesco Strazzari. Prefazione del card. Pietro Parolin. Postfazione di Amedeo Cencini
Pagine: 80, in libreria dal 28 ottobre
«Un prete va a pezzi quando perde le sue relazioni essenziali: con Dio, prima di tutto, poi con il vescovo e con i confratelli, nonché con i collaboratori e gli amici laici. La rottura è quindi presentata come carenza, o impoverimento grave, della dimensione relazionale, in ragione della quale finiscono per essere minati l’equilibrio e la stabilità umana e spirituale del prete, talvolta con esiti dolorosi, o anche drammatici per lui stesso e per le persone che gli sono intorno.
Il libro di mons. Daucourt può essere considerato come la raccolta delle riflessioni di un Padre che ama i suoi figli, soprattutto quelli più sofferenti e derelitti, un vescovo che pone un’accorata preoccupazione per le fatiche e le rotture a cui la vita e il ministero dei preti possono andare incontro, accanto a una passione gioiosa e incessante, anche negli anni della maturità, per il dono del sacerdozio, da lui ricevuto oltre cinquant’anni fa.
Mi sia consentita un’ultima immagine. Un prete a pezzi può essere considerato come uno specchio rotto, che non riflette più un’immagine intera e non è più in grado di svolgere il proprio compito naturale; d’altra parte, anche un solo pezzo di quello specchio, se recuperato, ripulito e messo nella giusta posizione può tornare a rendere un servizio prezioso in un modo nuovo». (Dalla Prefazione del cardinale Pietro Parolin)
Gérard Daucourt, vescovo emerito di Nanterre, in Francia, ha lavorato al Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Tiene esercizi spirituali per sacerdoti, vescovi, diaconi, religiosi e laici in Francia, Svizzera e Italia. Dal 2019 gestisce una Casa di accoglienza e di accompagnamento per preti.
Francesco Strazzari ha pubblicato per EDB diversi volumi sulla situazione ecclesiale in vari Paesi del mondo, tra cui: In Argentina per conoscere Papa Bergoglio (2013); Pentecoste nella terra di Maometto (2014) e Le catacombe sotto il Muro (2015). Nel 2018 è uscito Fede, omosessualità, Chiesa.
Il card. Pietro Parolin è segretario di Stato vaticano.
Amedeo Cencini è docente in varie Università Pontificie di discipline psicologiche nell'area della formazione sacerdotale-religiosa. Da maggio 2020 è delegato pontificio presso la comunità monastica di Bose.