Nato a Bologna nel 1982, Alessandro Zurla studia recitazione presso l’Accademia 96, dove fa le sue prime esperienze sul palco. Esordisce come doppiatore in piccoli ruoli per alcuni film di Pupi Avati. Nel 2007 si trasferisce a Milano, dove prosegue tutt'ora l'attività di doppiatore professionista dando la voce a personaggi di cartoni, film, telefilm e videogiochi. Approfondisce gli studi attoriali con l’insegnante Michael Rodgers e partecipa, per la sua regia, a spettacoli basati su testi di Tennessee Williams. Dal 2017 collabora, insieme al musicista Michele Bacci, al progetto Dantemotivo: un'esperienza musicale in cui una colonna sonora sinfonica accompagna i versi dell’Inferno Dantesco. Da sempre appassionato di mondi fantastici e di arte nelle sue molteplici forme, pubblica con Delos Digital il suo primo romanzo: Le cronache del Lupo, un’avvincente storia e un omaggio al genere Sword&Sorcery, che racconta le vicende di Lupo di Ferro: un Cercatore di oggetti preziosi a caccia di imprese che possano fruttargli qualcosa e sfide che mettano alla prova le sue abilità di guerriero. Un giorno Lupo di Ferro, insieme con il suo compare Stigo, accetta un incarico che nasconde pericoli più grandi di quanto i due si possano immaginare. Mentre dalle profondità della terra si risvegliano creature terribili una donna misteriosa coinvolge Lupo di Ferro in una guerra più grande di lui, una guerra dove forze oscure faranno di tutto per annientarlo… Le cronache del lupo è un mix di fantasy e horror ricco d’azione, in cui i personaggi vengono ben caratterizzati senza cadere mai nella banalità. Un romanzo intrigante che in più ha il pregio, all'interno di una cornice fantastica, di toccare argomenti di carattere universale: come il potere e la compassione.
SOLO TRE DOMANDE
- Mi descrivo con solo tre aggettivi
- Camminatore - Che si tratti di camminare fisicamente o che sia una metafora, questa parola riflette il rifiuto di una velocità esasperata, a favore invece di una certa lentezza che mi contraddistingue insieme al bisogno di far filtrare a poco a poco i paesaggi che vedo, la necessità di gustare il viaggio. Al tempo stesso la parola camminatore indica il mio bisogno di essere sempre in movimento, avere sempre una spinta che mi muove, una ricerca di qualche tipo; può significare anche muoversi in tondo, ripassare mille volte dallo stesso punto, però vuol dire essere sempre e comunque “in passaggio”. Da ultimo il camminare porta con sé la predisposizione a un certo tipo di solitudine, al riflettere tra sé, a una sorta di indipendenza di pensiero; non esclude il fatto di essere affiancato da qualcuno durante il tragitto, anzi è bellissimo condividere dei tratti di percorso con altre persone, è fondamentale, ma richiama la mia necessità estrema di libertà, nel senso più intimo della parola: il sentirmi libero dentro. Camminare porta con sé una certa dose di ribellione contro gli stereotipi imposti, le forme di pensiero vuoto e le prepotenze.
- Sognante - Preferisco usare questo aggettivo al participio presente, piuttosto che ricorrere all'abusato “sognatore”. Perché il sogno è uno stato attivo, continuo, che collega il passato, il presente e il futuro in un flusso di sensazioni, visioni ed emozioni. Questo almeno finché non arrivano eventi totalizzanti che travolgono tutto quanto in un gorgo caotico, e solo in un secondo tempo possono essere a loro volta sognati.
- Impreparato - È più che altro un timore che mi accompagna da sempre, frutto forse di alcune caratteristiche del mio percorso. La paura di non essere pronto ad affrontare sfide e imprevisti è il pane quotidiano delle mie tendenze ansiogene e mi porta a cercare di sapere tutto quello che posso in anticipo, a studiare il più possibile e a essere allenato; il timore di fare figure imbarazzanti e non essere all'altezza mi ha spesso portato a essere fin troppo prudente, ma è anche ciò che mi ha permesso di migliorarmi giorno dopo giorno. O almeno si spera!
- Il solo evento che mi ha cambiato la vita
- Difficile trovarne uno specifico, probabilmente alcuni dei più significativi devono ancora arrivare, o forse l'evento definitivo l'ho già vissuto ma è un dettaglio così piccolo che non lo ricordo nemmeno e non sono in grado di capire il grande impatto che ha avuto sulla mia vita. Posso dire qual è stato il più formativo: frequentare per quattro anni la scuola di recitazione di Michael Rodgers. Le cose che ho scoperto su me stesso, sui linguaggi, gli strumenti che ho acquisito per analizzare il mondo che ci circonda, le persone che ho conosciuto e le esperienze che ho fatto con loro... Sì, direi che quello è stato un periodo fondamentale della mia vita.
- Solo un link socialmente utile
- Ne metto due: uno veramente utile e motivato dal fatto che sono un Angelo dei Rifugiati dal 2008. Per poter camminare liberamente su questo pianeta.
https://www.unhcr.org/it/
L'altro legato al mondo del fantasy, che amo e di cui scrivo. Per poter camminare su altri mondi.
https://hyperborea.live/
- Ne metto due: uno veramente utile e motivato dal fatto che sono un Angelo dei Rifugiati dal 2008. Per poter camminare liberamente su questo pianeta.
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