Con l’Epifania terminavano le festività. Ognuno, doveva riprendere i propri impegni sia lavorativi che scolastici. Ad ogni saluto si aggiungeva “ arrivederci, a presto!” Marianna, pensava con rammarico alla partenza della zia Emma, e al vuoto che avrebbe lasciato. Sapeva per certo che la lontananza si sarebbe ridotta con le comunicazioni telefoniche, seguite da interminabili lettere; le stesse avrebbero arricchito di particolari gli eventi giornalieri della famiglia. II distacco fisico da essa in ogni modo, per Marianna, sarebbe stato doloroso, in lei vedeva sua madre Eleonora, da lei aveva conosciuto la figura generosa e amabile di suo padre Leandro. Ai loro nomi erano, ora, accumunate le loro personalità, le loro caratteristiche personali e l’amore che li univa. Qualche giorno prima della riapertura della scuola, zia Emma lasciò Borgo, Marianna la invitò a trascorrere le vacanze estive alla casa del lago, descritta dal cognato Gualtiero come un angolo di pace e bellezza. Fabrizio, Marianna, Eleonora, Gioia, Vittoria e le gemelle l’accompagnarono alla stazione, ad attenderla nella sala d’aspetto, trovò Anna e Carlo, Virginia con Francesco, fu un arrivederci gioioso e rumoroso. Le lacrime vennero sapientemente trattenute, un augurale “ a presto” attutì gli effetti negativi della separazione.