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LA NUBE DELLA NON-CONOSCENZA (THE CLOUD) a cura di Elisabetta D'Ambrosio e Sergio Gandini per Graphe.it

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Nato dalla penna di un anonimo scrittore inglese del XIV secolo, The Cloud, La nube della non-conoscenza è tra i migliori testi di ascetica e spiritualità sulla preghiera contemplativa, Graphe pubblica il testo, a cura di Elisabetta D'Ambrosio e Sergio Gandini, in una nuova traduzione dal testo originale, il valore aggiunto alle altre traduzione è il commento di ogni capitolo con agganci anche a filosofie e spiritualità orientali. 

il libro

La nube della non conoscenza è il diaframma che si frappone fra il divino e le capacità di comprensione su cui gli umani possono fare affidamento nell’approcciarsi a esso. Su un tema tanto universale e profondo si interrogò, nel Trecento, un anonimo pensatore britannico che ne trasse il trattato The Cloud, qui tradotto e commentato per renderlo disponibile al lettore italiano, che forse difficilmente lo avrà incontrato prima. Un testo devozionale che sorprende per la qualità creativa e letteraria, per l’intento comunicativo e per un approccio espressivo che sembra quasi connettere il medioevo inglese al pensiero zen a cui l’Occidente spesso oggi si rivolge. L’autore si dichiara consapevole del fatto che l’esperienza spirituale è personale e unica, e condivide con umiltà la propria, desideroso di trasmetterla più come un amico che come un maestro.

The Cloud è un classico del Trecento inglese, ancora poco noto in Italia, se si fa eccezione per un gruppo di estimatori: la pubblicazione di questa traduzione esprime anzitutto un auspicio, che questo nuovo studio, accanto ad altri che lo hanno preceduto e speriamo lo seguiranno, possa contribuire ad accrescere non solo un interesse superficiale, ma una reale conoscenza di questo breve eppure grande trattato. Vogliamo sottolineare il carattere intrinsecamente paradossale del presente scritto. Breve eppure denso di senso, tratta della nube della non conoscenza, in sintesi di ciò che si frappone tra il Divino e i limiti della conoscenza umana; se condividiamo pienamente questo paradosso, allora l’autore avrebbe potuto cadere nella tentazione di scrivere solo poche righe,un breve trattato, come la teologia mistica dello pseudo-Dionigi, oppure assolutamente nulla, come suggeriva già Wittgenstein. Occorre però imparare a leggere tra le righe del testo. Basterebbe questo passaggio: «Spesso la mancanza di conoscenza è causa di grande superbia, a me pare» (cap. XIV). Aggiungiamo che per l’autore il possibile accesso al Divino passa per la porta stretta dell’umiltà, ma questa autentica umiltà può essere solo il frutto di un sincero desiderio di conoscenza. Dunque l’Anonimo scrive, non si esime da questo compito e propone anche un piccolo breviario di esercizi spirituali per indirizzare l’esperienza del lettore; anche noi scriviamo perché intendiamo offrire un contributo alla conoscenza della Nube, testo che consideriamo non tanto fondamentale nel panorama degli scritti religiosi del Trecento, ma addirittura unico.

gli autori

ELISABETTA D’AMBROSIO (dottoressa in scienze biologiche) e SERGIO GANDINI (dottore in filosofia) si occupano da anni di spiritualità a tuttotondo. Insieme hanno pubblicato Una via della mente e del cuore (Oltre, 2014) e Cantico dei Cantici. Canto eccelso (Lemma Press, 2018).

la copertina

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