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open-studio di Piero Petracci + Massimo Baiocco in concerto il 14 dicembre a Roma

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Save the date! Piero Petracci vi aspetta per un evento unico che unisce arte e musica: "Open-Studio di Piero Petracci + Massimo Baiocco in concerto"! Appuntamento giovedì 14 dicembre 2023 dalle 19:30 alle 23:00 per la mostra delle opere di Piero Petracci con inizio del concerto di Massimo Baiocco alle 21:00 in via San Massimiliano Kolbe 19 a Roma!

le parole di Piero Petracci

In questo nuovo Open-studio, oltre ad esporre i miei lavori più e meno recenti e le
opere ancora in lavorazione nel mio laboratorio, sono lieto di ospitare Massimo
Baiocco, voce e chitarra, che presenta il suo nuovo lavoro "Virginia Brahms" in
versione “unplugged” accompagnato da Joseph Servino (voce e chitarra) e dal coro
“Polyfollia”.

PIERO PETRACCI

Nato a Roma il 19 maggio 1974 pur provenendo da studi di architettura da sempre si interessa alle vicende dell’arte contemporanea.
I suoi lavori, che risentono di questa duplice matrice, mettono in mostra un’umanità fragile e decadente le cui fratture e contraddizioni sono esibite quasi con orgoglio. Sono opere in cui dominano l’astrazione e la materia ed in cui il ricorso alla geometria e alla modularità risponde ad un tentativo di fare ordine, di dare forma definita a forze che prorompono dalle profondità o si imprimono dall’esterno segnando le superfici e spezzando il vincolo della bidimensionalità. In questa dialettica dinamica tra ordine e caos l’artista mette in  scena una umanità disillusa, che porta addosso i segni della vita. Uno sguardo inquieto e attento rivolto verso l’interno, dove tutto sfuma e perde senso. I materiali sono quelli della contemporaneità: cemento, fil di ferro, schiume e smalti industriali, legno, corde sui quali l’artista opera plasticamente con fratturazioni, piegature, stiramenti, combustioni per raccontare una realtà personale ma anche sociale frammentata, frammentaria, conflittuale e ricca di tensioni. Paesaggi interiori a volte in macerie.
Attraverso la materia i segni prendono corpo e si fanno portatori di significati personali e metapersonali: dai puzzle scomposti che denunciano una perdita di senso ma anche una ricerca analitica di nuovi significati; alle fratture e alle corde annodate come trasposizione di una condizione esistenziale e di una travagliata ricerca personale; agli oggetti inutili che sembrano alludere ad una quotidianità segnata dal dubbio e dall'introspezione. Attraverso la sua inesausta ricerca l'artista si fa portavoce di esseri inquieti che vivono di “segni" come stratificazioni “sulla propria pelle” delle esperienze, come messaggi da un ordine superiore che ci spingono ad una continua e incessante ricerca del senso e come metalinguaggio portatore di un significato oscuro ma più autentico.

la locandina

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