Save the date! Mercoledì 28 febbraio sarà inaugurata la mostra "Essere Colore" di Duccio Bombardini alla Tartarughe Art Room. La personale è curata da Francesco Maria Bonifazi, l'appuntamento è alle 20.00 in Piazza Mattei 8 a Roma.
il testo critico di Francesco Maria Bonifazi
Duccio Bombardini è un ragazzo entusiasta, che ha voglia di vivere. Questo suo slancio, l’elan vitale, per dirla con Bergson, si concretizza nella ricerca della continua definizione di sé stesso, attraverso l’arte. Questa ricerca ruota tutta attorno al colore, con la definizione della personalità che si manifesta attraverso l’azione progressiva della spatola. Un’azione mirata, istintiva e razionale insieme, che costruisce un tessuto cromatico brillante e armonico, mai gridato, suggerendo così spazi vibranti dove l’immaginario concretizza le forme.
Il disegno, che il pittore realizza sempre seguendo le buone regole della bottega dell’arte, quindi procedendo nel tempo dall’idea, dallo schizzo, alla sua esplicitazione attraverso il bozzetto in scala, fino ad arrivare al definitivo, da riportare con lo spolvero sulla tela, il disegno, dicevamo, presenta sempre una visione dall’alto, una bird’s eye view, che rimanda a memoria luoghi visitati, situazioni vissute, ricordi emersi.
Il racconto di Duccio Bombardini ci viene regalato ora in questa sua prima mostra personale alla quale giunge, seppur giovanissimo, con una maturità pittorica che informa uno stile perfettamente riconoscibile. Essere colore diventa così il manifesto della sua crescita personale, individuale e artistica. La grande tela al centro della fiaba narrata da Duccio, che parte dal bianco e nero, come in un flashback, ci parla di un luogo ameno, di divertimento, dove perdersi, appunto, alla ricerca di memorie rastrellate dall’infanzia.
Opere di analogo formato ci presentano ancora scene affollate da personaggi di ridotte dimensioni, figure minime che si muovono su un piano intellettuale, metafisico, formato dai rimandi colti alla pittura fiamminga. Questa ricerca, partita dall’osservazione e il lavoro dal vero, come nella serie degli Alberelli, si dipana ora apertamente in tele di medio formato, dove le forme si liberano intrecciandosi attraverso l’esaltazione del colore. Siamo alla fusione del rapporto interno-esterno, al suo superamento. Il superamento, la sublimazione dell’essere, avviene sempre sulla soglia, sul crinale che separa e comprende la visione duale del mondo.
Così, Duccio Bombardini ci parla dell’Espressionismo e degli Impressionisti, declinando questa unicità dualistica volando come un drone contemporaneo attraverso la Storia dell’Arte, sempre sulla soglia del tutto, anche della vexata quaestio del secolo scorso, la dicotomia Astratto/Figurativo che supera brillantemente, risolvendo il rebus esistenziale con il flusso naturale del mestiere, del colore, del discorso. Un discorso suo personale che condivide, crediamo, con reciproca totale soddisfazione, sia dell’artista che del pubblico.
la locandina