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A Parigi l'arte inclusiva di Fulvio Morella aspettando le Olimpiadi fino al 22 settembre

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A un mese esatto dall'avvio dei giochi olimpici in Francia, l'arte italiana è protagonista a Parigi. L'Institut National des Jeunes Aveugles e l'Associazione italiana Cramum hanno presentato il 26 giugno la mostra di Fulvio Morella AILES DE MOUETTE nella cornice dell’INJA di Parigi, in Boulevard des Invalides. La mostra è curata dai direttori dei due enti promotori, Sabino Maria Frassà e Stéphane Gaillard, che hanno voluto condividere nella capitale francese un approccio inedito immersivo all'arte e alla cultura che è valso all'artista l'assegnazione del prestigioso Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade 2023.

"La ricerca di Fulvio Morella si distingue per il profondo impegno nell'esplorare la dimensione inclusiva e multisensoriale dell'arte. Il motto "con le mani non solo fai, ma conosci il Mondo" riflette la convinzione dell'artista che l'arte e il bello siano uno strumento per superare ciò che l'essere umano definisce come limite, ma che in realtà è soltanto frutto di una parziale comprensione della realtà in cui vive. Partendo dalla tornitura del legno, Morella ha così dato vita a opere in diversi materiali il cui comune denominatore è la necessità di impiegare più sensi per comprenderne il senso più profondo: la vista è così accompagnata dal gusto e dal tatto, ma anche dall'udito. Non solo fondamentale è anche la collaborazione tra il pubblico, perché siamo tutti portatori di limiti che insieme possono non solo essere superati, ma fonte di ricchezza e diversità. Non a caso altro motto dell'artista è "dal limite all'infinito"

L'INVENZIONE DEL "BRAILLE STELLATO"

La mostra "Ailes de Mouette" è l'occasione per raccontare l'invenzione del "braille stellato" da parte dell'artista Fulvio Morella avvenuta dopo il successo del ciclo di opere Blind Wood avviato nel 2019. Questo corpo di lavori, che si sviluppa tutt'ora, comprende quadri-scultura in metallo e legno tornito in cui l'artista ha unito il senso della pittura alla tridimensionalità della scultura e al braille, inteso in una inedita accezione estetica.

L'artista ha così dimostrato un approccio "futurista" al braille, che ha trasformato in qualcosa che va oltre un semplice mezzo di comunicazione per non vedenti, conferendogli un valore estetico e morale universale, diventando uno strumento per scrutare al di là dell'apparenza. Nel 2022, spinto dalla continua riflessione sul significato del limite e sulla figura storica di Louis Braille, Fulvio Morella ha elaborato un proprio alfabeto, denominato "braille-stellato", trasformando i punti di questa scrittura in corpi celesti. Nel cielo notturno “sopra di noi”, l’artista scopre e decifra enigmatici messaggi in braille. La comprensione di questi messaggi celesti permette all'essere umano di trascendere i propri limiti terreni per elevarsi e tendere all'infinito.

Questa innovazione è stata apprezzata e selezionata da Cramum e dall’INJA di Parigi, che hanno incaricato l’artista di creare una medaglia, "Ailes de Mouette", per celebrare il bicentenario del braille e le Olimpiadi e Paralimpiadi 2024.

LA MEDAGLIA "AILES DE MOUETTE"

Protagonista della mostra è la medaglia "Ailes de Mouette", che dà il nome al progetto espositivo, arricchito dai noti quadri-scultura "Blind Wood" in metallo, legno tornito e braille. Quest’opera, promossa da INJA e CRAMUM, è stata realizzata da Morella in 22 esemplari in argento 999 per celebrare lo spirito olimpico di fratellanza e inclusione, in occasione della coincidenza tra le Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024 e il bicentenario della prima codifica dell’alfabeto braille.

Stéphane Gaillard spiega che "la mostra esplora il legame tra il braille e l'arte, mettendo in luce il lavoro artistico di Fulvio Morella ed esplorando le infinite possibilità dell'arte grazie e con il braille. La sua ultima creazione, la medaglia 'Ailes de Mouette', ci invita a riflettere su come le stelle, simboli di speranza e scoperta, trovino eco nei caratteri tattili del braille e nelle forme scultoree, aprendo così nuovi orizzonti estetici e sensoriali. L'opera sottolinea il legame permanente tra la percezione soggettiva delle creazioni artistiche, soprattutto per non vedenti o ipovedenti che fanno affidamento principalmente sul senso del tatto, e la portata universale di queste opere".

Le medaglie hanno una storia lunga e affascinante che trova le proprie origini nella culla della nostra civiltà. Le prime medaglie conosciute furono infatti coniate nell'antica Grecia, intorno al V secolo a.C. Inizialmente, le medaglie erano principalmente utilizzate per premiare i vincitori delle competizioni sportive, come i Giochi Olimpici antichi. Le medaglie avevano anche un ruolo significativo negli antichi scambi diplomatici, essendo utilizzate come doni tra le città-stato greche o tra i Greci e altre civiltà. Successivamente, nell'antica Roma, le medaglie furono coniate per commemorare eventi importanti, come le vittorie militari o le conquiste. Le medaglie romane erano spesso realizzate in bronzo o argento, poiché l'oro era riservato alle monete imperiali, utilizzate principalmente come forma di risparmio o mezzo di pagamento.  La vera svolta artistica delle medaglie si verificò nel Rinascimento, con artisti come Donatello e Pisanello, che crearono medaglie con ritratti dettagliati e allegorie artistiche. Nel corso dei secoli successivi, le medaglie furono utilizzate sempre più per commemorare eventi storici, figure importanti e conquiste scientifiche. Le medaglie olimpiche, ad esempio, furono introdotte per la prima volta nei Giochi Olimpici moderni nel 1896.

Come spiega Frassà: "In una società caratterizzata da un’immagine effimera e fuggevole, la scelta di realizzare una medaglia d'artista è un gesto quasi ideologico. Non si tratta di creare una semplice scultura in miniatura o un multiplo d'artista, ma di lasciare un segno tangibile di un messaggio corale e condiviso, che racconta le nostre radici storiche e culturali. All'opulenza di un'arte sempre più grande, ma priva di vera grandiosità, le medaglie propongono ancora oggi la forza dell'essere una forma d'arte raffinata e un mezzo istituzionale per celebrare e onorare virtù e modelli di inclusione, quanto mai urgenti e attuali".

COSA E' RAPPRESENTATO SULLA MEDAGLIA? "DAL LIMITE ALL'INFINITO"

Sul fronte della medaglia è stata inserita la scritta in "braille stellato" “Ali di gabbiano” (in francese “Ailes de mouette"). La scritta circonda cinque ellissi, che richiamano i cinque continenti raccontati dai cerchi del logo olimpico. L’ellisse più interna forma la sagoma di un occhio - la sclera - all’interno della quale si trova un cerchio - l'iride - che ha come pupilla una stella. Tale stella è interpretata dall’artista come il punto singolo, ovvero la lettera "A" dell’alfabeto braille, il punto di partenza. Tutto ha origine dal sapere vedere al di là del visibile. Come scrisse Morella sull’opera Oculus: “non sempre gli occhi chiusi dormono, non sempre gli occhi aperti vedono".

È perciò importante ricordare come le forme circolari ed ellittiche siano anche lo stilema dell'artista, che si è fatto conoscere anche per la capacità tecnica di tornire la forma ovale, ovvero di superare un limite che caratterizza spesso questa tecnica. Non solo, tutta la sua ricerca artistica si sviluppa per continuità attraverso la concatenazione di opere e ricerche: ogni lavoro nutre il successivo. Anche la medaglia è perciò il risultato e sintesi di anni di lavoro e ricerca sulle forme e sulla materia. Per tale ragione anche sul retro sono presenti altre forme circolari, al cui centro c’è la sagoma di un gabbiano, che richiama immediatamente il capolavoro di Bach “Il gabbiano Jonathan Livingston”, simbolo stesso della fraternità, della vicinanza intra-generazionale e del superamento dei limiti. Sopra il gabbiano l’artista inserisce un cielo stellato, che cela enigmaticamente - in “braille stellato” - il suo motto “dal limite all’infinito”. Ogni limite è solo un passaggio per avvicinarsi alla perfezione, un lungo volo che accompagna la nostra esistenza e che non può mai avere fine.

L’artista, come sempre, ha progettato quest'opera attraverso un'infinita concatenazione di richiami e citazioni anche filosofiche. Protagonista centrale è la relazione tra soggettività e universalità e così su una faccia è rappresentata la stella - sola - dell"io”, il punto iniziale di ogni cosa. Ma cosa guarda l’occhio che sa vedere veramente? L’orizzonte, l’aspirazione a volare e andare lontano, ritratto dall’altra parte della medaglia, in cui un gabbiano vola verso il cielo e le stelle al tramonto, in uno sbalorditivo gioco di riflessi sul mare. Non solo, il gabbiano, simbolo della ricerca dell’essere umano della vera libertà, si sovrappone alla linea dell’orizzonte sul mare facendo da spartiacque tra il mare sottostante e il cielo stellato "sopra", custode del vero messaggio dell’opera. "Chiaro risulta perciò essere il riferimento a Kant" spiega Frassà "quando nella Critica alla Ragione pratica conclude dicendo che: “Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me”. La contemplazione della meraviglia della natura e del cosmo, di cui siamo una piccolissima parte, diventano per l’artista, così come tratteggiato da Kant, il mezzo per connettersi con l'infinità e acquisire una prospettiva più ampia sulla propria esistenza. Ogni individuo è perciò in grado di comprendere cosa sia veramente “giusto” e agire di conseguenza in modo tale da elevarsi e volare verso l’infinito, di cui è allo stesso tempo parte e artefice".

“Medaglia ailes de mouette” finisce per essere sintesi stessa tanto del pensiero di Morella, quanto dell'universale necessità, sempre più attuale, di fratellanza e spinta a vedere oltre i limiti e le difficoltà del presente. L’artista con quest’opera celebra il ruolo del singolo nel fare la differenza, richiamando lo spettatore a quella esemplare virtù etico morale, fatta di inclusione, curiosità e fratellanza, che mosse Braille duecento anni fa e che ancora è oggi il motore degli stessi giochi olimpici. E’ importante infine considerare che tali valori sono stati resi realmente universali e rafforzati dall'introduzione nelle Olimpiadi estive di Roma del 1960 dei giochi paralimpici. Tutto torna a ribadire e confermare che i limiti non esistono, o meglio come ci ricorda Morella ognuno di noi è un insieme di limiti e infinito. La vita è un costante volo per superare i propri limiti, per raggiungere le stelle e la perfezione, anche grazie a chi ci sta vicino. “Medaglia ailes de mouette” ci sprona e ce lo ricorda.

LA PAROLA ALL'ARTISTA

"Sono molto onorato di essere nella casa del braille, accanto al Maestro Yan Pei-Ming, per raccontare insieme un’arte autenticamente inclusiva. Il tatto è il senso che guida ogni scultore nelle varie fasi realizzative; io capisco quando un'opera è finita toccandola, non solo guardandola. Anche i miei occhi non possono tutto. Perché allora è così raro poter toccare un'opera? Come si possono capire le emozioni di un artista e la sua opera, se non si può viverla come lui l'ha intesa?

Da trent’anni creo opere che tutti possano toccare e vivere a modo loro. Poi è avvenuto l'incontro con il braille, attraverso un libro d'antiquariato acquistato casualmente e dedicato ai 100 anni dalla morte di Louis Braille. La sua vita e la sua genialità fin da bambino hanno cambiato il mio modo di vedere le cose. Ho studiato il braille come vedente, innamorandomi sempre di più. Quella carta bianca con quei punti ha un'espressività estetica e una raffinatezza che dovevo raccontare e valorizzare. Ho poi unito il braille al legno, alla stoffa, alle stelle e ora a una medaglia d’argento.

Grazie quindi, in ultima istanza, a Louis Braille, che mi ha cambiato la vita facendomi capire ancora una volta che i limiti non esistono e che bisogna avere il coraggio di raccontarlo" Fulvio Morella

LE ALTRE OPERE IN MOSTRA

La mostra presenta anche una selezione di opere realizzate dall'artista negli ultimi cinque anni, tutte appartenenti al noto ciclo "Blind Wood" con cui ha raggiunto la fama internazionale. Si tratta di quadri-scultura in metallo, legno tornito e braille. La scrittura in braille viene impiegata sia come elemento decorativo, sia come chiave per comprendere e interpretare forme che, solo a prima vista, sembrano astratte, ma che rileggono in ottica contemporanea noti monumenti, luoghi storici e simboli di un'antichità ancora viva

Il risultato è che nessuno - vedente o non vedente - riesce ad avere una comprensione esaustiva dell'opera. Queste opere concettuali nascono per far riflettere sul senso stesso di limite e di progresso, mostrandoci quanto la percezione di ognuno di noi sia parziale e limitata. La soluzione è il “vivere” questi quadri insieme, aiutandosi gli uni con gli altri, ciascuno con i propri limiti, che forse limiti non sono.

LOUIS BRAILLE E LA SEDE DELLA MOSTRA

La sede della mostra non è casuale, ma è stata fortemente voluta da tutti i promotori. L'INJA di Parigi è infatti un palazzo storico, simbolo del grande impegno della Francia per l'inclusione delle persone cieche e ipovedenti. La mostra "Ailes de Mouette" di Fulvio Morella è anche un omaggio a Louis Braille, che si spense tra le mura dell'Istituto dopo esserne stato allievo e poi insegnante.

Superando la sua cecità accidentale, Braille ha codificato presso questa istituzione, tra il 1824 e il 1825, la sua invenzione che costituisce un'eredità inestimabile per tutta l'umanità. Il sistema di scrittura tattile che porta il suo nome ha rivoluzionato l'esistenza delle persone non vedenti, permettendo loro di leggere e scrivere come i loro coetanei vedenti. Louis Braille è stato un pioniere e un esploratore, dimostrando a soli 16 anni (l'età che aveva quando codificò il braille) che non esistono limiti assoluti.

CRAMUM

Cramum è un progetto senza scopo di lucro che, dal 2012, sostiene i talenti artistici in Italia e nel mondo. Il nome è stato scelto proprio perché significa "crema", la parte migliore (del latte) in latino, lingua da cui deriva l'italiano e su cui si è formata la cultura di Cramum. Cramum ha sostenuto più di 100 artisti e 50 esposizioni, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana nel 2015.

https://www.instagram.com/cramum/

INJA

L'INJA-Louis Braille: accoglie da quasi 240 anni bambini e giovani per permettere loro di diventare autonomi, curarli e formarli accademicamente o professionalmente. Ospitati nella struttura o seguiti nel loro percorso scolastico in ambiente ordinario, questi giovani beneficiano di un supporto globale, sia medico, medico-sociale, che educativo e didattico.

http://www.inja.fr/

FULVIO MORELLA

Fulvio Morella è nato in Valtellina nel 1971 ed è noto per aver portato la tornitura del legno nell'arte contemporanea. La sua ricerca si distingue per il profondo impegno nell'esplorare la dimensione inclusiva e multisensoriale dell'arte. Selezionato quale testimonial della XV giornata del Braille nel 2022, le sue opere hanno ricevuto ampio riconoscimento, con numerose mostre personali, tra cui quelle da Gaggenau (a Milano e Roma), FIAT LUX all'Istituto dei Ciechi di Milano, Stravedo all'Istituto Sant'Alessio di Roma. Tra le mostre si ricordano "La caduta" a Mercato Centrale Milano, "Vis-à-Vis" a Palazzo Buonaccorsi di Macerata, "La natura è morta?" a Villa Mirabello di Milano. Il suo ciclo di opere "Square the circle" ha ispirato una linea di divani di Turri disegnata da Giuseppe Vigano, mentre sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, incluso il Museo Nazionale Francese del Braille.

https://www.instagram.com/tornituramorella/

info mostra

AILES DE MOUETTE Mostra personale di Fulvio Morella a cura di Sabino Maria Frassà e Stéphane Gaillard

Dal 26 giugno al 22 settembre presso INJA - Institut National Des Jeunes Aveugles 56 Bd des Invalides, 75007 Paris

Mostra aperta al pubblico su appuntamento: accueil@inja.fr | +33 1 44 49 35 35 promossa da CRAMUM & INJA

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