Rocco Anelli è un regista e scrittore pugliese, docente a contratto di regia presso l’American University of Rome e autore dei cortometraggi I gemelli, Se fossi uomo, Pier Paolo morto e risorto (finanziato da Apulia Film Commission), Animalia e Vivrem
SOLO TRE DOMANDE
- Mi descrivo con solo tre aggettivi
- Armonico.
- Riccio.
- Online.
Dopo un intenso “summit” con amici, siamo giunti alla conclusione che armonico potesse rappresentare al meglio il mio lato più legato alla musica, al teatro e alle regie Operistiche di cui mi occupo; il riccio, poi, mi ha sempre caratterizzato da quando ero piccolo, facendomi sentire a volte diverso e a volte complesso, come se essere riccio potesse rappresentare la poliedricità che un po’ mi porto dentro. E online è l’aggettivo simpatico che va sempre aggiunto! Sono un grande consumatore di cultura digitale, mi piace restare informato ed essere sempre disponibile. Il primo e l’ultimo aggettivo sembrano entrare in contrasto, armonioso (e legato all’arte del passato) cozza con online (e con il “nonsense” del presente). E il riccio, in mezzo, sembra spiegare bene questa apparente contraddizione.
- Il solo evento che mi ha cambiato la vita
- Quando mi sono trasferito a Roma.
Nato e cresciuto in Puglia ho sempre sognato di andare via dal mio paesino. Non c’era un sentimento di rancore nei confronti della periferia barese, ma solo una grande voglia di esplorare il mondo. Roma è stata la chiave di volta. Chiuso nel mio monolocale ho scritto il mio primo romanzo, ho esplorato la vera vita di città, ho toccato con mano l’arte e ho potuto apprezzare davvero le varie sfaccettature di me stesso. Ho trovato amici e compagni di vita e ho imparato ad essere indipendente. Ho trovato un mio stile, quella che si potrebbe chiamare la mia arte e ho provato ad abbandonare tutte le sovrastrutture che mi portavo indosso per essere autentico. E allontanandomi dalla Puglia, l’ho ritrovata e l’ho compresa, capendo quanto mi manca e quanto, in realtà, faccia parte di me.
- Quando mi sono trasferito a Roma.
- Solo un link socialmente utile
-
https://gayhelpline.it
Stando a Roma ho anche avuto modo di osservare attivamente e toccare con mano le varie sfaccettature di cosa significa far parte della comunità LGBTQIA+. Essere autenticamente se stessi comporta sempre un sacrifico. Bisogna sempre essere pronti a vivere e viversi con onestà e senza rimorsi. È un diritto di tutti. Ci sono persone che, purtroppo, non possono vivere così. Il link che voglio condividere è una helpline, un posto digitale da chiamare, a cui scrivere, in cui rifugiarsi che può accogliere le richieste d’aiuto, i dubbi e le difficoltà di giovani (e non solo) queer che si sentono persi e che cercano la strada per viversi, finalmente, con impenitente autenticità!
-
le immagini