Ecco il programma della quarta giornata del Babel Film Festival, il primo festival internazionale interamente dedicato alle produzioni in lingue minoritarie, in programma a Cagliari fino al 9 novembre. Alla Cineteca Sarda il ciclo di proiezioni dei film in concorso, al mattino a partire dalle 9,30 e poi nel pomeriggio dalle 15,00 negli spazi di viale Trieste 126. Quattordici, tra corti e lungometraggi, i lavori che saranno presentati, recitati in italiano, sardo, campano, napoletano, ladino fiulano, lingua dei segni, cinese mandarino, dong, faroese, danese, turco, curdo e kiswahili. Sempre al mattino, ma alle 10,00 nei locali della Cineteca alla MEM – Mediateca del Mediterraneo, si terrà la terza masterclass legata al BFF. Protagonista Fredo Valla, giornalista, regista e documentarista, che terrà un workshop dal titolo “Per un nuovo cinema delle identità senza frustrazioni e di emancipazione della lingua”. Un appuntamento che riflette sull’impatto della globalizzazione sui media, e sull’invasione delle culture e delle lingue forti su quelle nazionali minoritarie e finiscono, che finiscono per essere fagocitate. Come fare per resistere, anche attraverso il cinema? Il sipario sulla quarta giornata del BFF si chiude con due proiezioni e due incontri particolarmente attesi. A partire dalle 20,30 all’Auditorium Comunale di piazza Dettori tocca a Mario Piredda, sardo di Badesi trapiantato a Bologna e David di Donatello per il miglior cortometraggio nel 2017, e ad Asier Altuna, regista basco di grande esperienza che nel 2015, con il suo Amama, era in corsa per rappresentare la Spagna ai premi Oscar. Piredda incontrerà il pubblico per presentare il suo fortunatissimo, bello e intenso A casa mia (http://bit.ly/2iwiqrU), il corto che quest’anno gli è valso il David e che racconta la storia di Lucia e Peppino, unici abitanti di un paesino di pescatori abbandonato, due anziani che vivono nella speranza di un inverno che non finisca mai. A seguire sarà proprio Amama (http://bit.ly/1PCudzC) di Altuna a chiudere la serata: la storia di un conflitto tra genitori e figli, tra l'urbano e il rurale, tra il passato e il presente. Con un padre e una figlia che incarnano due modi opposti di vivere la vita. E una nonna che osserva il mondo in un eloquente silenzio.
Ecco alcune informazioni sui protagonisti del 7 dicembre:
Mario Piredda - Premiato regista italiano. Nasce a Sassari nel 1980. Dal 1999 vive a Bologna dove si laurea al Dams e lavora come regista e operatore. Nel 2002 fonda in collaborazione con l’associazione Citoyens la prima televisione di strada italiana OrfeoTV, dando vita al fenomeno delle Telestreet. Il suo secondo lavoro, girato anch’esso in Sardegna, “Io sono qui”, nomination al David di Donatello nel 2011, vince circa 70 premi ed entra in selezione ufficiale in molti festival del cinema nazionali ed internazionali. Dal 2009 è socio EleNfant Film. Nel 2017, il suo cortometraggio “A casa mia” vince il David di Donatello per il Miglior Cortometraggio Italiano 2017.
Asier Altuna - Bergara, 1969. Dopo più di 15 anni scrivendo e girando, ha terminato e proiettato due lungometraggi, sei corti e una serie televisiva. Tra questi progetti, diversi sono stati realizzati con Telmo Esnal. Gli piace vedere il cinema degli altri e fare il suo con gli amici. Ancora non va dallo psicologo.
Fredo Valla - Nato nel 1948, vive a Ostane (Cuneo), Militante della cultura occitana da sempre ha fatto il giornalista per 25 anni, ha pubblicato una ventina di libri di divulgazione per ragazzi (per Piccoli, Fabbri, De Agostini e vari editori europei e americani), firmandoli con l’amica Andrée Bertino, francese di Nizza. Nei primi anni ’90 lavora con Ipotesi Cinema, la scuola di cinema di Ermanno Olmi a Bassano del Grappa. Lì ha realizzato i suoi primi documentari e alcune co-regie su temi occitani e altro: montagna, questioni nazionali, abbazie, storie di guerra. Con Giorgio Diritti, amico dei tempi di Ipotesi Cinema, ha scritto “Il vento fa il suo giro“, film a budget zero passato alla storia per il successo ottenuto con il passaparola. Nel 2010 è tornato a lavorare al suo fianco (per soggetto e sceneggiatura) con il film lungometraggio “Un giorno devi andare” uscito in sala nel 2013, girato in gran parte Amazzonia, sul Rio Negro e sul Rio Andirà. Il film ha esordito al Sundance Film Festival di Robert Redford. Sempre con Diritti fonda nel 2012 L’Aura, Scuola di cinema di Ostana e nel 2013 cura – per ATER e Regione Emilia Romagna – il corso di formazione “Documentare” sulla memoria del terremoto in Emilia. Fino al 2014 ha collaborato con Pupi Avati, curando la regia di numerose puntate di serie televisive per Tv 2000. Nel 2015 gira il documentario “Più in alto delle nuvole”.
PER SAPERNE DI PIÙ
SOLO QUALCHE IMMAGINE